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Il Punto di Pat.Iavarone n.19
A scorrere i risultati dell’inchiesta ministeriale che, per quattro mesi, ha setacciato i bilanci del Comune di Sulmona dal 2009 al 2013, viene in mente la parodia di Guzzanti: quella della Casa delle Libertà, dove ognuno fa quel che vuole. Il contesto politico-temporale è in fondo lo stesso, quello dell’era Federico (Pdl), e nella casa comunale, in quanto a libertà, a giudicare dai 20 punti e le 165 pagine di dossier stilati dagli ispettori, non si sono fatti mancare proprio niente. La relazione, inviata alla Corte dei Conti e al Comune (che ora dovrà cercare, per quanto possibile, di mettersi in regola), parla d’altronde chiaramente di «anomalie e irregolarità». Il quadro che ne esce è quello di una macchina amministrativa fatta di dirigenti e funzionari che se la cantano e se la suonano, incassando premi di produttività, compensi, indennità, scatti di posizione e ruoli organizzativi, senza alcun criterio meritocratico e senza valutazioni dei risultati raggiunti nel Peg (piano esecutivo gestionale). Spuntano qua è là soldi incassati «in modo generalizzato», «in assenza della preventiva valutazione del Nucleo di Valutazione», progettazioni interne liquidate «con importi superiori a quelli previsti dal regolamento», «illegittimi incrementi del fondo accessorio per i dirigenti»; e ancora illegittimità nelle progressioni economiche «per il mancato rispetto dei principi di selettività meritocratica» con «attribuzione generalizzata del relativo beneficio economico, tra l’altro corrisposto anteriormente alla pubblicazione dei criteri di selezione», «monetizzazione illegittima delle ferie», maggiorazioni «illegittime al segretario comunale» (per oltre 8 mila euro), violazione dei limiti «per l’attribuzione degli incarichi dirigenziali a tempo determinato». C’è da chiedersi dove erano in quei giorni durati quattro anni i Revisori dei Conti, la politica (tanto la maggioranza, quanto l’opposizione) e soprattutto il pudore di una classe dirigente abilissima a sistemare i propri “affari” e, nel frattempo, a far sprofondare la città in cantieri sospesi, cinema chiusi, rifiuti per strada, macerie post-terremoto e servizi a singhiozzo. C’è da chiedersi, soprattutto, se oggi qualcosa è cambiato nella “casa delle libertà”.
postato il 15/11/2014