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Gli evangelizzatori



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Magliette arancioni come gli Hare Krishna, ma con ben salda nelle mani la croce e la fede cattolica e cristiana: l'invasione dei giovani del movimento “Lu & Gi” (che non è una marca di abbigliamento), ha scombussolato questa settimana la tranquilla e laica Sulmona.
I missionari sono arrivati in città con le migliori intenzioni: animare la vita sociale del capoluogo peligno e festeggiare il “Giorno del dono” diffondendo il Verbo. E per farlo hanno chiamato a testimoniare la grandezza di Dio, l'attrice Beatrice Fazi che tra una puntata e l'altra della fiction “Un medico in famiglia” ha superato aborti e anoressia, così ha detto, fino al pentimento arrivato dopo il rifiuto dell'assoluzione sbattutole in faccia da un sacerdote perché convivente con il suo uomo. Il ché detto mentre Papa Francesco apre ai divorziati e agli “irregolari” nel Sinodo della famiglia, sembra una contraddizione.
Dai Vip alla gente comune, tutti hanno voluto però dare il loro contributo allo svelamento della Verità: come quel signore di Avezzano che ha perso due figli in due incidenti stradali a distanze di qualche anno e che ha ringraziato Dio “perché i miei figli sono risorti”.
C'è poi chi, tra gli entusiasti missionari, si è recato nei bar cittadini cantando l'amore fraterno, che solo perché la sera prima c'era stata la retata delle forze dell'ordine, ne è uscito indenne.
E poi i bambini portati a spasso nella città, in un tripudio di “gioia e merendine”, perché va bene la religione, e va bene anche “ la coerenza della manifestazione con le finalità istituzionali del Comune”, ma senza dimenticare che “la presenza di migliaia di bambini – si legge nella delibera di patrocinio concessa da palazzo San Francesco - favorirà gli acquisti dei prodotti tipici locali, in linea con il perseguimento degli interessi generali e gli indirizzi programmatici dell’Ente”.
Un po' di ipocrisia da tagliare a fette, d'altronde, è un ottimo condimento per la coscienza laico-cattolica dell'amministrazione pubblica, ancor più di quanto lo sia il teatro concesso a canone ridotto per il concerto finale che si terrà stasera.
Ma tutto liscio, agli evangelizzatori del terzo millennio, proprio non è andato: a rompere le uova nel paniere, è arrivata infatti puntuale l'Uaar (l'unione degli atei e degli agnostici razionalistici) che con una diffida inviata a tutti i dirigenti delle scuole pubbliche della città, ha bloccato sull'uscio d'ingresso il festante esercito arancione. “La legge vieta l'evangelizzazione nelle scuole pubbliche durante l'orario di lezione – ha spiegato sostanzialmente l'Uaar – ed è inutile anche ricorrere agli escamotage dell'ingresso ritardato, perché comunque si viola il diritto alla laicità in uno Stato che si dice laico”.
Morale della favola, che non ha coinciso questa volta con la parabola, è che dalle scuole i missionari sono stati sostanzialmente “cacciati”, costretti a ripiegare su altre attività durante le lunghe mattine della settimana.
Nel nome dell'Uaar, degli studenti e dello spirito laico. Così non sia.

Grizzly


postato il 10/10/2015

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