14734Sulmona
Pd fuori dalla maggioranza. Crisi a palazzo San Francesco
La decisione dei Democrat poco fa a seguito delle nomine dei due assessori "poco graditi". Ranalli: "Non accetto diktat"
E’ crisi dichiarata a palazzo San Francesco: dopo le dimissioni e il reintegro di due assessori, oggi stesso la maggioranza di Giuseppe Ranalli si è sgretolata. Con una lettera aperta alla città, anticipando l’incontro con la stampa previsto per domani, il Pd ha annunciato di ritirare il suo sostegno al sindaco, reo, a quanto pare, di non aver accettato il diktat dei dimasciani di inserire in giunta Aldo Milan. “A distanza di otto mesi ci siamo ritrovati di fronte ad una seconda crisi amministrativa ed abbiamo cercato, in questa occasione, di assecondare, su sua richiesta, le esigenze del sindaco attraverso varie proposte che tenessero conto, appunto, dei valori sopracitati (rinnovamento, merito, impegno, ndr) – scrivono i consiglieri Di Masci, Ciampaglione, Ranalli (Fabio), l’assessore Marinucci e il presidente del circolo Massimo Di Paolo - Oggi prendiamo atto dei nomi che compongono la nuova giunta e, pur nella considerazione personale e la stima nei confronti dei nuovi assessori non si può negare che essi non rappresentino il nuovo e che politicamente la loro accettazione dell’incarico rappresenti una mancanza di rispetto nei nostri confronti e nei confronti del partito stesso. Infatti, pur essendo tesserati e rivestendo ruoli politici all’interno del circolo di Sulmona del Pd, essi non hanno convenuto con lo stesso l’accettazione dell’incarico e di conseguenza devono ritenersi all’interno della giunta a titolo personale. Diversamente da essi il vice sindaco, Luciano Marinucci, che con noi sottoscrive questa lettera, non condividendo l’impostazione adottata dal sindaco nella composizione della giunta, rimette il proprio incarico nelle mani del segretario del partito e noi consiglieri comunali Alessio Di Masci, capogruppo, Fabio Ranalli e Maria Ciampaglione annunciamo la nostra uscita dalla maggioranza”.
“E’ curioso che il Pd si sia defilato – spiega il primo cittadino – dal momento che entrambi gli assessori subentrati sono del Pd. Gli equilibri politici sono stati garantiti, ma sono io il sindaco ed io scelgo i miei diretti collaboratori. E’ nella mie prerogative”.
Ora per Ranalli si apre un braccio di ferro pericoloso o, in alternativa, una giunta di salute pubblica, aprendo cioè alle opposizioni.
postato il 30/1/2014 alle ore 18:25