CRONACA

17093Sulmona

Il parto infinito

Il tavolo tecnico decide di non decidere sui punti nascita. Prima pietra per il nuovo Santissima Annunziata

SULMONA. La questione dei punti nascita, come una patata bollente, passa da una parte all’altra: dalla politica al tavolo tecnico e di nuovo alla politica. Nell’ultimo incontro tra i tecnici, avvenuto martedì, si è proposto, oltre al documento di redigere un documento (che in realtà doveva essere già pronto e redatto dal gruppo ristretto formato dai capi dipartimento) in cui, in base ai parametri di sicurezza, gli ormai noti e temuti numeri che Sulmona non rispetta, i quattro punti (Sulmona, Atri, Ortona e Penne) a rischio sono destinati ad una morte certa. Ma, c’è un ma, nella stessa assemblea si è proposto anche di lasciare scottare la politica: sarà, dunque, lei a decidere chi dei quattro. Quella stessa politica, impersonata dall’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, che in un incontro a Sulmona aveva detto di non avere strumenti per decidere lasciando la patata ai tecnici. Il tavolo, ora, si riunirà ancora, la prossima settimana con documento alla mano e dovrà preventivamente votare a maggioranza la proposta suddetta. Se così fosse, però, vien da chiedersi a cosa sia servito il tavolo. Di fatto non ha portato alcuna novità né un valore aggiunto perché di riflessioni sulle esigenze che i presidi vorrebbero proteggere non se ne vedono. Sulmona, dalla sua, gioca la carta delle disagevoli condizioni orografiche che comporterebbero enormi difficoltà alle partorienti in termini di rischi e tempo nel raggiungere, per esempio, Avezzano, Chieti o Pescara dall’Alto Sangro. Niente di tutto questo. Anche loro, i tecnici, si sono fermati ai numeri. E pensare che da progetto del nuovo ospedale, quello che è stato presentato in pompa magna ieri in occasione della posa della prima pietra, nell’ala nuova dovrebbe sorgere il nuovo “blocco parto”, frutto di 1,5 milioni di euro dell’ex articolo 20. Insomma la questione si fa di settimana in settimana sempre più dura e la salvezza del punto nascite peligno sempre più lontana. Alla spiacevole notizia, di contro, si affianca quella del nuovo ospedale per il quale saranno spesi circa 39 milioni di euro: nuove sale operatorie (2,3 milioni); adeguamento sismico ala nuova (4,2); moduli a sostituzione dell’ala vecchia (23); fantomatico blocco parto (1,150 mila euro); funzionalità ala nuova (7); viabilità e parcheggi (1,6); nuova strada su via Montesanto (100 mila euro). Per onorare il contratto di leasing stipulato, inoltre, la Asl pagherà una rata di quasi 1,6 milioni l’anno per 20 anni con un riscatto di proprietà della struttura pagando il restante 10 per cento della somma totale.

postato il 13/12/2014

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