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12853Sulmona

Luigi La Civita lancia il "Patto del consigliere"

Cinque comandamenti in cui i candidati delle due liste che l'appoggiano si impegnano a non tradirlo. Una presentazione caratterizzata dal duro attacco nei confronti dei "manovratori", che stanno dietro a Fulvio di Benedetto.
Per il battesimo si canta l'inno di Mameli (video)


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Fa riferimento alle esperienze del passato, quando alcuni sindaci sono stati mandati a casa dai suoi stessi consiglieri comunali, mettendo fine anzitempo alle loro esperienze amministrative. L’ultimo fresco di un paio di mesi. Mette le mani avanti, Luigi La Civita, e tira fuori dal cilindro il patto del consigliere con il quale i 32 candidati delle sue liste, si impegnano a osservare 5 comandamenti dichiarando fedeltà al loro sindaco. Almeno per 30 mesi non potranno accettare assessorati o ruoli in enti sovra comunali; non potranno passare ad altra coalizione; dovranno rendere pubblica annualmente la propria dichiarazione dei redditi; dovranno votare in consiglio la pedonalizzazione programmata del corso e la riduzione delle tasse. Ha le idee chiare, l’ex vice sindaco di Roccacasale, che dice di voler dare un forte segno di discontinuità rispetto al passato. “Nessuno mi potrà tirare per la giacca”, afferma, “e non sarò al servizio di nessuno nemmeno della nostra senatrice Paola Pelino. Anzi dovrà essere lei a mettersi al nostro servizio quando andremo a Roma per chiedere aiuti per il nostro comprensorio”. Non attacca i protagonisti della “diaspora” del Pdl confluiti in appoggio all’altro candidato sindaco Enea Di Ianni. “Saranno gli elettori a giudicare chi ha sbagliato”, sottolinea La Civita. Ha invece parole dure nei confronti degli avversari che lui reputa più pericolosi, visto che cita solo loro. “Di Benedetto è un candidato di quinta mano, scelto da manovratori della politica, da candidati impresentabili, che dovrebbero starsene a casa per i danni che hanno provocato in passato, figli e artefici di una politica clientelare che vogliamo cancellare”. E fa nomi e cognomi il candidato sindaco del Pdl: “Mi riferisco a Franco La Civita, Armando Sinibaldi e Andrea Gerosolimo che stanno facendo le primarie regionali sulla testa di Di Benedetto”. Parla di “listificio”, di quelli cioè che hanno presentato 5 o 6 liste facendo candidare “figli, parenti e porta borse”. “Basta con la politica del marciapiede” ha continuato Luigi La Civita, “io sono pronto a fare il sindaco a tempo pieno. Sarò il sindaco dei tanti si ma anche dei tanti no. Non sono qui per promettere posti di lavoro, ma per far rinascere una città che sta morendo”. E poi ne ha anche per Peppino Ranalli. “Una persona incoerente e inaffidabile: non può scegliere una posizione e rinnegarla il giorno dopo quando non è più conveniente”. Chiaro il riferimento all'Italia dei Valori che non c'è più. Fa della coerenza, della trasparenza e del rinnovamento i suoi punti di riferimento: “nelle mie due liste ci sono candidati che ho scelto personalmente e altri che si sono offerti per contribuire al nostro progetto per la città. Ci sono solo due ex consiglieri uscenti, Gaetano Pagone e Donato Di Cesare, nel segno di una discontinuità con il passato. Non ho voluto la quantità ma la qualità. Ho fatto tutto da solo, compreso il programma che ho stilato con il mio staff. Siamo tutti partecipi in egual misura del progetto amministrativo che abbiamo deciso di portare avanti”. Una piccola bugia esaltata dalla contraddizione evidenziata dalla misura dei due simboli che campeggiano sul suo manifesto elettorale. Più grande quello del Pdl e molto più piccolo quello di Futuro giovani. Come dire mi affido nelle mani e nel carisma di Berlusconi per convincere gli elettori a votarmi e molto meno nei giovani che dovrebbero essere il suo e il nostro futuro. (c.c.)

postato il 9/5/2013 alle ore 15:19

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Commenti
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Postato da serpente alle 14:01 di venerdì 10 Maggio 2013
Se non ricordo male La Civita è il responsabile dell'ufficio tecnico del comune di Pescocostanzo. Un incarico che lascia ben poche ore per il resto della giornata.



Postato da serpente alle 14:04 di venerdì 10 Maggio 2013
Quindi puó dirci che.si inpegnerà molto ma non certo a tempo pieno. Diciamo che farà un part time ben retribuito.




 

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