CRONACA

17187Sulmona

Punto nascite, Ronci: "Ministero dello Sviluppo e della Sanità si contraddicono"

Da una parte si mettono in atto azioni per migliorare la qualità della vita nelle aree svantaggiate, dall'altra si decide di chiudere un servizio sanitario essenziale, per lo studioso: "Paolucci ha un doppio-volto"

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“Il Ministero dello Sviluppo Economico e quello della Sanità si contraddicono”. A pensarlo è lo studioso Aldo Ronci che in una nuova analisi chiarisce come le linee d’intervento del primo, volte a favorire le aree svantaggiate, cozzino con quelle del secondo, che vorrebbero il punto nascite di Sulmona chiuso.
In particolare per attenuare il processo di marginalizzazione, la nuova linea ministeriale cerca di mettere al centro la qualità della vita delle persone con l’aumento del benessere e dell’inclusione sociale di chi vive nelle aree cosiddette svantaggiate.
Obiettivo che prevede l’utilizzo di due linee strategiche per essere raggiunto: il rilancio dello sviluppo attraverso progetti finanziati dai diversi fondi europei disponibili; assicurare a queste stesse aree livelli adeguati di cittadinanza in alcuni servizi essenziali (salute istruzione e mobilità).
“Il Ministero della Sanità- spiega Ronci-, ignorando e contraddicendo quanto sostenuto e programmato dal Ministero dello Sviluppo Economico, in attuazione della Spending Review, mette in atto un sistema di tagli lineari che lo stesso governo afferma di non voler attuare”.
Nel caso di Sulmona ci si riferisce alla chiusura del punto nascite senza tener conto che “che i 16 Comuni che fanno parte dell’Area Interna Svantaggiata Valle Peligna -Valle del Sagittario hanno un indice di spopolamento tra il 1971 e il 2011 del 15,1%, un indice di invecchiamento del 26,3%, un indice di dissesto idro-geologico da 11 a 75 abitanti e una densità abitativa di appena 26 abitanti per Kmq. Questi indicatori risultano tra i peggiori delle Aree Interne Svantaggiate Abruzzesi; che la Città di Sulmona è l’unica tra quelle con più di 10.000 abitanti che tra il 2001 e il 2011 ha perso abitanti (-1.029;-4,07%).Da questo dato emerge con evidenza che nella Valle Peligna si va pericolosamente indebolendo la dimensione urbana della città che potrebbe e dovrebbe svolgere una funzione di riequilibrio nella distribuzione e nell’andamento della popolazione; che il dato è ancora più eclatante se si riscontra che in Italia i comuni più attrattivi sono proprio quelli delle dimensioni di Sulmona; che il Territorio Peligno , comprendente la Valle Peligna e la Valle del Sagittario , ha perso tra il 2001 e del 2011 ben 1.281 abitanti”.
Ronci, in questo senso, evidenzia il “doppio-volto” dell’assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci, il quale “sostiene, in aderenza con le determinazioni nazionali, che la realizzazione di una Strategia per le Aree Interne svantaggiate abruzzesi deve essere utilmente fondata sul miglioramento della qualità della vita delle persone con l’aumento del benessere e dell’inclusione sociale di chi vive in quelle aree compresa quella Peligna e quella del Sagittario; dall’altro, come Assessore alla Sanità, determina la chiusura del punto nascita nell’ospedale di Sulmona senza tenere in debito conto che con questa scelta determina, nelle aree svantaggiate della Valle Peligna e della Valle del Sagittario, il peggioramento delle condizioni di vita di chi risiede in queste aree, condizioni che, come Assessore alla Programmazione, si dice invece impegnato ad incrementare”.
Red


postato il 22/12/2014 alle ore 10:59

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