POLITICA

Zac7 - Il giornale del Centro Abruzzo

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Schermaglie prima della battaglia

Centrodestra e centrosinistra alle prese con le strategie degli accordi, mentre i movimenti civici cercano casa.

La crisi politica, l’ultima in ordine cronologico, che ha travolto la maggioranza di Governo, non certo facilita il quadro politico locale alla prese con le prossime amministrative di primavera. E questo alla vigilia di un appuntamento importante nel centrosinistra, quale sarà domenica 27 gennaio l’elezione dei segretari locali del PD (a Sulmona, Scanno e Pescasseroli). Se il centrosinistra non naviga in buone acque, non si può certo dire che nel centrodestra ci sia la calma piatta. Anzi a Sulmona le armi sono sempre più affilate per una guerra interna che rischia di far diventare di ferro arrugginito il piatto d’argento su cui potrebbe essere servita l’elezione del primo cittadino di Sulmona. Nei partiti tradizionali la battaglia è tutta interna a Forza Italia, un confronto su cui, in modo relativamente marginale e di certo strumentale, si inseriscono gli alleati di Alleanza Nazionale (che rivendica, senza averne una credibile, la candidatura a sindaco secondo il principio della turnazione) e dell’Udc (diviso al suo interno in almeno un paio di correnti). Un panorama che si complica con la nascita sempre più frequente di formazioni di ispirazione civica (l’ultima, quasi grottesca, quella di Forza Nuova che propone una lista di soli cassaintegrati), alla ricerca di una propria identità o di una casa in cui entrare. Il simbolo di Berlusconi sembra comunque essere di esclusivo dominio dell’Onorevole Paola Pelino, da tempo ai ferri corti con il coordinatore azzurro Nicola Angelucci, più propenso ad un rinnovamento della classe dirigente e possibilista negli accordi e nelle alleanze con i “senza patria”. La Pelino, al contrario, è furibonda per l’apertura fatta dal suo coordinatore ad Iniziativa Popolare: i più maligni dicono che dietro questa chiusura ci sia lo zampino trasversale di Franco La Civita, intento a fare terra bruciata intorno a chi (Andrea Gerosolimo, Giulio De Santis, Angelo Amori & company) nel giugno scorso lo rispedì a casa. Per questo la Pelino potrebbe appoggiare persino la candidatura di Fabio Federico (AN), non certo il candidato migliore nel centrodestra, anche se il pupillo della parlamentare resta Fernando Ciancarelli. La forza di Angelucci è sì nei numeri e nell’immenso lavoro fatto in questi mesi con i circoli della libertà, ma anche nella capacità di poter aprire ai voti di Iniziativa Popolare che, d’altronde, scalpita per avere un simbolo nel centrodestra (i Liberal?). Un’ipotesi surrogata dalla nascita del così detto quarto polo, cioè dalla spaccatura sancita (ma non irreversibile) che il gruppo di Inziativa Popolare ha avuto con i Nuovi Petali di Luigi Rapone e Pino Schiavo. I socialisti, in questo contesto, potrebbero tirarsi fuori dalla corsa civica, anche perché spazi interessanti si stanno aprendo nel centrosinistra, grazie, ancora una volta, alle profonde divisioni che caratterizzano il PD locale. Che vadano con una candidatura unitaria o meno, infatti, i Democratici a Sulmona sono ancora profondamente divisi al seguito dei soliti capibastione: Bruno Di Masci che a sorpresa ha appoggiato la Nannarone (con cui ebbe una furiosa litigata qualche mese fa), Franco La Civita che spinge per Mimmo Di Benedetto, gli ex Ds favorevoli ad Emanuele Incani, Antonio Iannamorelli interessato a guidare il partito fino alle regionali dove vorrà candidarsi.

postato il 26/01/2008

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