CRONACA

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Gentile a D'Alfonso e Lolli "il Master Plan realtà di serie A e di serie B"

La lettera del commissario della Comunità Montana peligna al presidente e vice presidente della Regione. La speranza, sposare anche qualche ragione dell'Abruzzo interno montano

Documento senza titolo

Una lettera aperta quella scritta dal Commissario liquidatore della Comunità Montana Peligna Eustachio Gentile e indirizzata al Presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso e al Vice Presidente Lolli.
Si dice senza parole Gentile, davanti l’analisi del Master Plan definitivo approvato dalla Giunta regionale lo scorso 19 aprile che pone un territorio diviso in due parti, una zona di serie A e una di serie B.
“Da un lato emerge una realtà della Montagna molto fortunata - afferma il commissario - Anzi da serie A dove i soldi continuano ad arrivare a fiumi. E chi non è capace di fare impresa con interventi pubblici di quella portata? Un’altra piccola parte, la Montagna di serie B, quella sfortunata, non solo è completamente dimenticata ma dove da troppi anni non vi arriva nemmeno un rigagnolo”.
Abbandonata e ignorata dunque, questo il destino lamentato e posto all’attenzione delle istituzioni. Gentile parla di una vera umiliazione, un’inaccettabile ingiustizia. “Mi riferisco in maniera particolare a Campo Di Giove e ai Paesi dell’Alta Valle del Sagittario con Scanno in testa. Abbiamo in tutti i modi cercato di attirare, con profondo rispetto e senza strilli, l’attenzione del Governo regionale su un probabile collasso socio economico e turistico di Paesi che fino a ieri erano un sicuro vanto perla nostra Regione”.
Eppure di proposte erano state presentate fa sapere il commissario, come interventi urgenti sui bacini sciistici non più rinviabili di Scanno e Campo di Giove, sollevato il gravissimo problema del più importante bacino a sbarramento naturale dell'Italia centrale come il lago di Scanno con tutta la sua particolare biodiversità.
“Prendiamo atto che per voi le popolazioni che risiedono in questa parte dell’Abruzzo interno montano non contano nulla e che i loro problemi e le loro speranze di sviluppo non rientrano nella Vostra visione progettuale d’insieme”. Un saldo appiglio alla speranza quello di Gentile che prosegue “Mi auguro di potervi incontrare per rappresentarvi compiutamente le aspettative di questa parte dell’Abruzzo. Ma so che forse anche questa mia speranza resterà solo un sogno. Forse, per il ruolo che rivesto, ho osato troppo. Ma almeno mi sento con la coscienza a posto”.
Un ultimo appello è lasciato a Lolli, “che mi conosce da una vita essendo invecchiati insieme, mi riconoscerà lo spirito e la disinteressata passione che ci metto a sostegno di questa parte di territorio e conclude “chissà che un giorno non si farà parte diligente nello sposare anche qualche ragione di questa parte dell'Abruzzo interno montano. E' troppo solo sperarlo”?
a.spi


postato il 27/4/2016 alle ore 16:37

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