Diventerà un modello da applicare ad altre regioni d’Italia lo studio sulla qualità dell’aria programmato in Valle Peligna in vista dell’eventuale realizzazione della centrale Snam a Case Pente. E’ questo uno dei punti sui quali si è discusso durante il terzo congresso nazionale “Dall’ecologia dell’uomo all’ecologia dell’ambiente” che si è chiuso oggi a Sulmona.
A curare le innovative linee guida dello studio, commissionato dal Comune di Sulmona e della durata di 18 mesi, è stato Tommaso Pagliani, coordinatore scientifico del Centro regionale di documentazione sui conflitti ambientali, il quale si è soffermato su diversi aspetti a partire dal fatto che questo sarà il primo ad essere effettuato prima della costruzione di una struttura impattante tenendo conto delle caratteristiche metereologiche del territorio.
“La centrale SNAM- ha spiegato Pagliani- in base a una analisi tecnica scientifica del progetto, produrrà 55,4 tonnellate annue di NOx, ovvero gli ossidi di azoto e le loro miscele e 110 tonnellate annue di monossido di carbonio, valori comunque alti”.
Ad intervenire durante il congresso anche il professor Lamberto Manzoli, responsabile scientifico del registro tumori regionale e docente universitario, il quale ha reso noti i primi dati del registro dei tumori istituito nel dicembre 2014.“Abbiamo rilevato Comuni in cui è più alto il rischio tumori- ha sottolineato-, tra cui Bussi, Popoli, Avezzano e Celano, ma non è semplice dimostrare scientificamente che è l'inquinamento cheli provoca. Ci sono aree problematiche ma servono studi più approfonditi, e l'applicazione delle linee guida che sono state stabilite in questa sede sarà importante”.
Il congresso, quindi, è stato, se vogliamo, un mezzo per sensibilizzare la politica, alla quale gli organizzatori si sono rivolti, per avviare un cambio di rotta nell’ambito di salute e ambiente. Per lo studio le linee guida ci sono, qualche perplessità resta sul dove trovare altri fondi per avviarlo.
Simona Pace
postato il 9/4/2016 alle ore 17:48