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“Un libro al giorno”, “Così parlò Bellavista”: il rapporto tra il Nord e il Sud oltre gli stereotipi



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Oggi torniamo a proporvi un romanzo di Luciano De Crescenzo, diventato poi anche un film, “Così parlò Bellavista” che, grazie alla autentica filosofia napoletana, tratta con leggerezza e profondità un tema, sempre attuale, ma tornato alla ribalta proprio in queste settimane. Il rapporto tra il nord e il sud.
Nell’introduzione al romanzo, infatti, I’ ingegnere-scrittore De Crescenzo racconta di aver trovato l’ispirazione a scrivere dalla visita, a Napoli, di alcuni amici del Nord Italia. Una visita durante la quale, racconta, tenne «una specie di corso propedeutico a questa spedizione lombarda nell'habitat partenopeo». Obiettivo: sfatare i luoghi comuni e banalità che si scrivono su Napoli e i suoi abitanti.
Tra dialoghi inaspettati tra l'ingegner De Crescenzo, il professor Bellavista, il "vice sostituto portiere" Salvatore, il "poeta" Luigino, il dottor Palluotto, napoletano trapiantato a Milano, ed altri personaggi, lo scrittore descrive la città di Napoli sotto i suoi aspetti più disparati e racconta il “mestiere di vivere”. Si parla della suddivisione degli esseri umani tra coloro che tendono all'amore e coloro che tendono alla libertà. Divertente e illuminante per chi vuol riflettere sulla vita con leggerezza.

Chiara Buccini

Luciano De Crescenzo (Napoli, 18 agosto 1928– Roma, 18 luglio 2019) è stato uno scrittore, regista, attore e conduttore televisivo italiano. Prima di dedicarsi alla narrativa, alla saggistica e allo spettacolo, svolse la professione di ingegnere. Nacque nel quartiere San Ferdinando, nella zona di Santa Lucia, il 18 agosto 1928 (anche se suo padre ne registrò la nascita due giorni dopo, il 20), precisamente in via Generale Giordano Orsini al civico 40, nello stesso stabile dove un anno dopo nacque Carlo Pedersoli, alias Bud Spencer, insieme al quale frequentò le scuole elementari.Nella sua autobiografia raccontò che i genitori si sposarono piuttosto tardi, essendosi conosciuti attraverso "presentazione fotografica" (le nozze furono combinate da una famosa sensale dell'epoca, Amalia 'a Purpessa). Da giovane lavorò nella ditta di guanti gestita dal padre, che aveva imparato l'arte di intagliatore di pelli in un opificio del rione Sanità. Durante la Seconda guerra mondiale la famiglia De Crescenzo si spostò a Cassino, poiché il padre riteneva che questo luogo sarebbe stato più sicuro di altri: "il ventre della vacca" (le cose andarono diversamente, infatti Cassino fu rasa al suolo). Dopo essersi laureato in ingegneria idraulica col massimo dei voti presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II (fu allievo di Renato Caccioppoli, il quale lo convinse a studiare ingegneria elettronica), capì nel 1976 la sua vera vocazione, ovvero quella di scrittore divulgatore. Prima di trasferirsi a Milano, tuttavia, il futuro scrittore ebbe modo di sperimentare le difficoltà applicative della sua laurea: non riuscendo a trovare adeguata sistemazione nel campo geologico-geotecnico, svolse attività differenti, come il venditore di tappeti in un negozio nei pressi di piazza del Municipio, a Napoli, e persino il cronometrista alle Olimpiadi di Roma, nel 1960.


postato il 27/4/2020 alle ore 13:48

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