Sulmona
“Un libro al giorno”, “ Decamerón”: la peste a Firenze, l’erotismo e la censura
Il libro di oggi, uno dei più importanti della letteratura italiana, ci fa riflettere su corsi e ricorsi storici. Oggi vi parliamo del “Decamerón” di Giovanni Boccaccio scritto tra il 1349 e il 1353. Il testo narra le vicende di un gruppo di giovani, sette donne e tre uomini, che per dieci giorni si rifugiarono fuori da Firenze per sfuggire alla peste nera che in quel periodo imperversava nella città.
Il libro è composto da 100 novelle, (il titolo deriva proprio dalla parola greca δέκα, déka, «dieci» e ἡμερῶν, hēmerṓn, genitivo plurale di ἡμέρα, hēméra, "giorno", letteralmente "di dieci giorni", nel senso di "[opera] di dieci giorni") i 10 ragazzi, infatti, per i 10 giorni di “quarantena”, a turno raccontano novelle (ognuno una al giorno) spesso umoristiche e con richiami all’erotismo. Un libro moderno per l’epoca che conobbe anche la censura e non fu adeguatamente considerato nella letteratura italiana. Negli ultimi decenni il testo ha conosciuto una sorta di riscatto in quanto rappresenta un caposaldo della letteratura anche per l’innovazione stilistica. Il Decameron fu anche ripreso in versione cinematografica da diversi registi, tra cui Pier Paolo Pasolini e i fratelli Taviani.
Chiara Buccini
Giovanni Boccaccio (Certaldo o forse Firenze, giugno o luglio 1313– Certaldo, 21 dicembre 1375) è stato uno scrittore e poeta italiano. Conosciuto anche per antonomasia come il Certaldese, fu una delle figure più importanti nel panorama letterario europeo del XIV secolo. Alcuni studiosi (tra i quali Vittore Branca) lo definiscono come il maggior prosatore europeo del suo tempo, uno scrittore versatile che amalgamò tendenze e generi letterari diversi facendoli confluire in opere originali, grazie a un'attività creativa esercitata all'insegna dello sperimentalismo.
postato il 20/4/2020 alle ore 13:38
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