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“Un libro al giorno”, “Per chi suona la campana”: l’uomo nel contesto del mondo



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“Quello che conta non è tanto ciò che impari, quanto la gente che incontri”.
Oggi per la nostra rubrica “Un libro al giorno” vi proponiamo uno dei romanzi più belli del Novecento “Per chi suona la campana” di Ernest Hemingway. Il titolo allude ad un verso del poeta John Donne ( «And therefore never send to know for whom the bell tolls. It tolls for thee» – e allora non chiedere mai per chi suona la campana, essa suona per te) che descrive il momento della morte. Ovvero nessun uomo è indipendente dal resto del mondo ma vive in un contesto dove ognuno deve fare la propria parte. “Per chi suona la campana” è un romanzo che mette in contrapposizione l’individualismo con l’altruismo evidenziando che viviamo in funzione degli altri e ogni nostra azione si ripercuote, anche se forse non ce ne rendiamo conto, su tutto quanto ci circonda, appunto perché noi siamo un tutt’uno col mondo. È anche il romanzo dell’amore, con le sue incertezze, e dell’ineluttabilità del destino. Il romanzo comincia con l’arrivo in Spagna di Robert Jordan, studente americano, che vuol combattere la Guerra Civil insieme ai partigiani e incontra una sgangherata compagine di tipi umani che diventano la sua famiglia e il vero motivo per combattere i fascisti. Incontra anche Maria, l’amore della sua vita, ma Robert sacrificherà la propria vita per i compagni di lotta. Da leggere perché lascia un messaggio positivo.

Chiara Buccini

Ernest Miller Hemingway (Oak Park, 21 luglio 1899 – Ketchum, 2 luglio 1961) è stato uno scrittore e giornalista statunitense. Fu autore di romanzi e di racconti. Soprannominato Papa, fece parte della comunità di espatriati americani a Parigi durante gli anni venti, conosciuta come "la Generazione perduta" e da lui stesso così chiamata nel suo libro di memorie Festa mobile, ispirato da una frase di Gertrude Stein. Condusse una vita sociale turbolenta, si sposò quattro volte e gli furono attribuite varie relazioni sentimentali. Raggiunse già in vita una non comune popolarità e fama, che lo elevarono a mito delle nuove generazioni. Hemingway ricevette il Premio Pulitzer nel 1953 per Il vecchio e il mare, e vinse il Premio Nobel per la letteratura nel 1954. Lo stile letterario di Hemingway, caratterizzato dall'essenzialità e asciuttezza paratattiche del linguaggio, e dall'ipòbole, ebbe una significativa influenza sullo sviluppo del romanzo nel XX secolo. I suoi protagonisti sono tipicamente uomini dall'indole stoica, i quali vengono chiamati a mostrare "grazia" in situazioni di disagio (grace under pressure). Molte delle sue opere sono considerate pietre miliari della letteratura americana.


postato il 10/4/2020 alle ore 13:21

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