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“Un libro al giorno”, “Il giardino dei Finzi-Contini”: il paradiso perduto nelle leggi razziali



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L’amore segreto del protagonista verso Micol, la Storia che incombe sulla gioventù e la spensieratezza per spegnere desideri e speranze. È un libro ricco di sentimenti ma soprattutto di nostalgia “Il Giardino dei Finzi-Contini” di Giorgio Bassani, un grande romanzo del Novecento che tutti dovrebbero leggere. Perché racconta, attraverso la delicata storia d’amore fatta di tentennamenti e paure, uno dei periodi più bui della storia d’Italia: la Seconda Guerra mondiale e le Leggi razziali del 1938. Racconta la fine di un paradiso conquistato e poi perduto dove un gruppo di giovani amici, attraverso il precipitare degli eventi, è inghiottito dal buio e dalla mancanza di futuro. Non prima però di aver vissuto momenti indimenticabili caratterizzati da sentimenti veri e imperituri. Delicato e vero.

Chiara Buccini

Giorgio Bassani nacque a Bologna il 4 marzo del 1916 (muore a Roma nel 2000) da una benestante famiglia ebraica originaria di Ferrara, figlio di Angelo Enrico Bassani (1885-1948), presidente della S.P.A.L. tra il 1921 e il 1924, e di Dora Minerbi (1883-1987). Fratello di Paolo e Jenny, trascorse l'infanzia e l'adolescenza a Ferrara. Alle scuole elementari per tre anni condivise il banco con Lanfranco Caretti. Nel 1926 venne ammesso al Regio Liceo Ginnasio "L. Ariosto" dove frequentò i cinque anni del ginnasio e i tre del liceo e dove, nel 1934, conseguì la maturità. Nell'archivio storico del liceo sono conservati numerosi documenti che riguardano il giovane Bassani negli anni della sua formazione e alcuni, in fotocopia, accompagnati da fotografie dell'epoca, sono esposti nell'atrio a lui dedicato presso la sede dello stesso liceo.


postato il 8/4/2020 alle ore 13:30

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