CRONACA

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La Asl senza personale e manager e scoppia il caso delle liste di attesa

Per esami e visite specialistiche è necessario attendere mesi, la Cgil accusa: “Alcuni pazienti si rivolgono alla sanità privata, la maggior parte rinuncia alle cure”

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Personale carente e liste di attesa interminabili. La Cgil chiede di rimettere al centro il lavoro ed i servizi al fine di rendere più attrattivo e funzionale l’intero Sistema Sanitario provinciale Pubblico attraverso una progettualità seria e duratura che tenga conto dello stato emergenziale in cui versa la Asl 1 Abruzzo. Il sindacato ricorda che mancano oltre 700 unità lavorative a cui si aggiungerebbero, tra il 2019 e ed il 2020, circa 300 lavoratori con possibilità di pensionamento con quota 100. Il piano delle assunzioni 2018 prevedeva l’immissione in ruolo di 108 unità riferite ai vari profili professionali ma in alcuni casi questa procedure non solo state neanche avviate. “Riteniamo, pertanto, che non è più sostenibile un sistema” spiegano Francesco Marrelli di Cgil Provincia dell’Aquila e per Fp Cgil Provincia dell’Aquila Anthony Pasqualone “che rischia il collasso quotidianamente e, a tal fine, è necessario immettere immediatamente nuove risorse per rendere esecutivi i piani assunzionali riferiti agli anni precedenti e già autorizzati”. E i sindacalisti rimarcano come la carenza di personale si ripercuota sulle liste di attesa.
“Risulta infatti, dal portale della ASL che, per esempio” spiegano “per un test cardiovascolare da sforzo sono necessari 210 giorni di attesa nell’area dell’Aquila; per una visita gastroenterologica nell’area Peligna sono necessari 182 giorni di attesa; per una TAC addome completo con e senza mezzo di contrasto, per l’area Peligna, sono necessari 178 giorni di attesa, per l’area marsica 157, mentre per l’area L’Aquila 269 giorni; per una ecografia della tiroide per l’area Peligna, sono necessari 268 giorni di attesa, mentre per l’area L’Aquila 253 giorni; per una visita dermatologica per l’area L’Aquila sono necessari 168 giorni di attesa; per una visita fisiatrica per l’area L’Aquila, sono necessari 282 giorni di attesa; per una ecografia della mammella monolaterale per l’area Peligna, sono necessari 280 giorni di attesa, per l’area Sangrina 232, mentre per l’area marsica 177 giorni e per L’Aquila 275 giorni; per una colonscopia con endoscopio flessibile sono necessari, per l’area peligna 345 giorni di attesa, per l’area L’Aquila 228 giorni, per l’area Sangrina 177 giorni mentre per l’area Marsica 162; per un Ecocolordoppler arterioso arti inferiori sono necessari per l’area L’Aquila 416 giorni di attesa mentre per l’area sangrina 294 giorni; per una ecografia all’apparato urinario (reni-ureteri e vescica) sono necessari 268 giorni di attesa per l’area Peligna; per una Tac del torace con Mdc sono necessari per l’area L’Aquila 269 giorni di attesa, per l’area Peligna 178, mentre per l’area Marsica 157 giorni; per una Visita con l’endocrinologo sono necessari 360 giorni di attesa nell’area Peligna e 190 giorni per l’area Marsica; per quanto concerne la Riabilitazione Territoriale, risultano in lista di attesa circa 400 pazienti adulti e oltre 200 bambini per attività riabilitative neuromotorie, psicomotorie e trattamento logopedico, interventi in molti casi urgenti e che necessitano, in quanto parliamo di bambini, della indispensabile tempestività delle cure. In tutti questi casi” concludono “possiamo parlare di limitazione ad un diritto costituzionale alle cure ed alla salute. Il quadro sopra descritto, che definiamo inaccettabile in un paese civile, costringe gli utenti (che possono permetterselo economicamente) a rivolgersi al privato nel migliore dei casi, mentre negli altri casi li costringe addirittura a rinunciare alle cure e, contestualmente, fa emergere le intollerabili condizioni che ogni singolo lavoratore è costretto a sopportare”. La Cgil, quindi, sollecita la Regione a procedere alla nomina del Direttore Generale della Asl per “restituire alla stessa” sottolineano “i pieni poteri e l’autonomia decisionale e programmatoria che le compete significa portare avanti tutte le azioni necessarie per il governo della Azienda Sanitaria n. 1 che ricordiamo essere la più estesa territorialmente in tutta la Regione e con un elevatissimo grado di complessità gestionale”.


postato il 14/5/2019 alle ore 17:48

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