Domenica 22 settembre, nel Campo 78 di Fonte d’Amore è andata in scena la replica dello spettacolo ‘’you to Rome la storia di Iride’’. La sceneggiatura è stata prodotta da ‘’ClasseMista’’, con la presenza delle attrici Patrizia Di Genova, Laura Tiberi e con la regia di Candida D’abate. Lo spettacolo rappresentato racconta la storia di Iride Imperoli, una donna, una partigiana, che, durante la seconda guerra mondiale partecipa alle missioni per far fuggire i prigionieri di guerra dal Campo 78 di Fonte D’amore. Una donna che, per il suo impegno e per la sua umanità, veniva fraintesa da quella piccola mentalità di paese dell’epoca.
Essere Attrice/Attore, sia che lo si faccia per professione o che lo si faccia a livello amatoriale vuol dire essere capaci di emozionare il pubblico che si ha di fronte. Le attrici di questo spettacolo con il loro immedesimarsi nei personaggi sono riuscite a dare significato, a far vivere al pubblico presente il vissuto tragico all’interno del Campo 78.
Abbiamo intervistato 4 persone coinvolte nell’organizzazione.
Carmine Di Benedetto volontario e sono Presidente dell’Associazione ‘’ Una fondazione per il Morrone’’, quanto i giovani hanno consapevolezza del passato?
Premetto che faccio parto anche dei ‘’Volontari delle frazioni’’ e collaboriamo insieme con l’Associazione ‘’Freedom Trail’’. Sono tre associazioni che collaborano a stretto contatto con l’obiettivo di scoprire e di portare a conoscenza delle nuove generazioni, le storie di vita vissute all’interno di questo campo. Purtroppo, ci rendiamo conto che i giovani di oggi sanno molto poco su quello che c’è stato nel passato. Un passato che è stato triste e tragico. Noi quando eravamo ragazzi pensavamo che la Guerra fosse finita, pensavamo che non ci fosse più stata. Purtroppo, quello che oggi sta succedendo nel mondo ci rende coscienti che quello che ci avevano raccontato non era proprio così. Siamo di fronte a dei pericoli che possono ripetersi. Quindi è bene farlo sapere ai giovani. Questo è il nostro obiettivo. In queste tre associazioni operano tante persone che dedicano parte della loro vita a mantenere viva la memoria di questo campo. In 2 anni abbiamo portato oltre 1.000 persone a visitarlo. Soprattutto molti stranieri che sono figli di ex prigionieri. Vengono qui e ci raccontano le storie dei loro genitori. Sono dei momenti davvero commoventi. L’obiettivo è anche condividere questi momenti con le nuove generazioni e fare in modo che conoscano il passato e cosa può fare l’uomo. La cosa più aberrante che l’uomo ha inventato è la guerra. La Guerra non è qualcosa che non esiste più, purtroppo esiste e dobbiamo sempre creare le condizioni affinchè tutto questo non accada più.
Candida D’Abate, come è nato questo spettacolo, chi è stata Iride, la donna che ha ispirato questo spettacolo e qual è il messaggio che si vuol dare alle nuove generazioni?
_ Questo spettacolo è nato da un’esigenza: quella di raccontare la storia di Iride Imperoli.
Iride viveva a Sulmona, durante la Seconda guerra mondiale ha fatto delle cose rocambolesche- uso le sue parole perché molto significative-. Un pomeriggio del settembre ’43, incontra a passeggio nella villa comunale di Sulmona, un ufficiale italiano interprete per conto degli ufficiali inglesi. E’ presente anche un generale inglese prigioniero a Villa Orsini che, felicemente sorpreso del fatto che iride possa andare periodicamente a Roma, le propone di portare un biglietto all’ambasciata inglese presso la Santa Sede. Iride accetta e da quel momento entra a far parte di quella Resistenza definita, poi, da alcuni storici ‘’Umanitaria’’.
Io ho conosciuto Iride, una donna forte, esuberante, ho ritenuto giusto parlare di lei e l’ho fatto attraverso il linguaggio teatrale.
Il messaggio da dare alle nuove Generazioni? Io credo che i giovani debbano innanzitutto conoscere, la conoscenza è alla base di tutto. Ho a tal proposito invitato le scuole ad assistere allo spettacolo in questa ‘’Baracca’’, l’unica accessibile, dove abbiamo allestito uno spazio teatrale. Visitare Campo 78 e poi assistere ad uno spettacolo penso sia un’esperienza che possa restare nella mente e nel cuore dei giovani.
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Patrizia Di Genova, l’attrice che ha recitato nel ruolo di Iride. Come ci si sente a recitare il ruolo di una persona così importante e soprattutto rappresentarla, oggi, in questa capanna dove Iride ha scritto, dove ha vissuto le sue vicende umane?
È uno spettacolo sicuramente molto sentito, almeno io lo sento in maniera particolare in quanto interpreto l’Iride contemporanea. l’Iride giovane è interpretata dalla mia collega Laura Tiberi. È uno spettacolo che, quando lo si porta in scena, suscita sempre nuove emozioni. Raccontare la storia di Iride in questo posto, in questa ‘’Baracca’’, raccontare il suo vissuto, è certamente più emozionante. Iride è una figura che andava ricordata ed è giusto che questo spettacolo l’abbia fatto nel modo più appropriato.
Laura Tiberi, oltre ad interpretare Iride da giovane hai anche interpretato la figura di un personaggio con cui a volte si è in conflitto. Un personaggio di cui a volte non è facile condividere o di cui non si può condividere le convinzioni o le idee. Come ti sei sentita nel recitare il ruolo del soldato tedesco? ?
Il ruolo dell’Attrice non è quello di giudicare il personaggio di cui in quel momento sta interpretando il ruolo. Certamente non è facile interpretare quel tipo di ruolo e vedere, provare ad immaginare la sofferenza delle persone che vivevano in questo campo.
Come ci insegna Edgar Morin la condizione umana è alla base di ogni insegnamento. L’essere umano è allo stesso tempo fisico, biologico, psichico, culturale, sociale e storico. <
Daniele Capaldo
postato il 1/10/2024 alle ore 22:56