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La scommessa di Giardinella



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Fuga di “cervelli”, non si sente parlare di altro, ma ci sono storie che vanno al contrario. Quella di Susanna Camerlengo è una di queste che di giri da nord a sud dell’Europa ne ha fatti tanti, partendo e tornando sempre al punto di partenza, la Valle Peligna, perché quello che cercava, alla fine dei conti, era proprio sotto casa. Ed ecco che, dopo una laurea in Agroecologia, spunta il progetto della Giardinella Peligna, la sua fattoria sociale, se vogliamo un’etichetta. Una definizione limitante perché a seguire ci sono progetti di eco-turismo ed eventi artistici tutti da plasmare. “Gli ultimi due giorni che ero in Danimarca su di un quaderno ho appuntato ogni singola idea che volevo portare sul territorio. Insieme hanno dato vita ad un progetto da replicare anche in larga scala nella valle. Fare rete diventa fondamentale in questo momento”. Ne è un esempio il turismo “esperenziale” che ha portato a Raiano, il suo paese, una famiglia di stranieri per quattro giorni a contatto con frantoio, raccolta di olive, gente del posto, a mangiare “merende” alla vecchia maniera. “Se ci fossero state realtà simili nel circondario probabilmente sarebbero rimasti anche di più”. L’educazione è un altro punto fondamentale della Giardinella che, con la scuola elementare, ha avviato, per i bambini, il laboratorio del grano e lo studio delle api con la loro perfetta ed esemplare struttura sociale. La sfida per Susanna Camerlengo è ora mettere insieme i diversi tasselli del suo puzzle integrando anche storia e tradizione. Ed ancora la riproduzione di specie vegetali autoctone e di piante officinali, tutto in chiave eco-sostenibile. Sogni che nonostante i ritardi dei finanziamenti pubblici vanno concretizzandosi a forza di tenacia ed olio di gomito. Ci sono volute tanta voglia e un campo da coltivare per partire. Ora i campi sono tre, una sede fisica sta prendendo forma, il prima possibile arriveranno due asini e tante galline. “Non si tratta di essere fricchettoni, ma di guardare ad una economia sostenibile”. Un lavoro meticoloso e faticoso che ha bisogno di sognatori pronti a crederci allo stesso modo: “Per ora non riesco a promettere stipendi perché non ce l’ho neanche per me, ma queste sono cose che una volta avviate vanno avanti con le proprie gambe, quindi se ci sono volontari a volermi dare una mano…”. (giardinellapeligna@gmail.com)
grizzly


postato il 22/4/2016

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