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Editoriale
Mentre andiamo in stampa nel Comune di Sulmona si è aperta l’ennesima crisi politica che rischia di determinare una fine anticipata dell’amministrazione comunale. Quattro assessori si sono dimessi, la maggioranza in consiglio comunale è in bilico. Ormai accade da anni che le amministrazioni non riescono ad arrivare alla fine naturale del mandato. Per giochi di potere. Per inadeguatezza. Per interessi personali del politico di turno. Forse, però, l’errore è un po’ di tutti, del territorio, dei cittadini e di quella incapacità di essere coesi. Nei giorni scorsi, ci è capitato tra le mani un articolo a firma del giornalista Pasquale Giacchesio che, dalle colonne di un giornale dell’epoca, invitava i Sulmonesi alla concordia. Era il 1945. “Per noi sulmonesi” scriveva Giacchesio “nessun uomo è all’altezza della situazione, nessun amministratore è dotato delle necessarie capacità, nessuna attività, perché esplicata da parte di un nostro concittadino, è degna di lode e di approvazione”. “Noi osiamo affermare che per lo meno una delle cause dello stato di abbandono nel quale Sulmona è stata quasi sempre lasciata bisogna ricercarla proprio nell’atteggiamento dei suoi figli, nella loro discordia”. Parole che fanno riflettere e meditare. Buona lettura.
postato il 28/1/2020 alle ore 17:07