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Editoriale
Nell’epoca delle incomprensioni e della rabbia è l’arte a darci le risposte. Purtroppo in una scuola che sembra essere più azienda che luogo di formazione questa materia, un Paese che detiene circa l’80% del patrimonio artistico mondiale, non trova più gli spazi che merita. E le nuove generazioni non sono più educate alla bellezza. Dopo tanti anni, oggi mi sono ritrovata a rivedere dal vivo le opere di Lorenzo Lotto, straordinario artista veneziano che aveva scelto le Marche come luogo dove vivere e lavorare. Lotto maestro del colore e della raffinatezza, ci ha lasciato testimonianze di valore incommensurabile. Per me, la storia dell’arte sin dai tempi dell’Università e dell’indimenticato professore Pierluigi De Vecchi, ha sempre rappresentato un valido modo per comprendere la realtà. Come la straordinaria “Annunciazione” di Lotto esposta nel museo Colloredo Mels di Recanati. Un’opera che stupisce per la sua contemporaneità. Con una Madonna terrena e quasi spaventata dall’annuncio dell’Arcangelo, quel gatto che attraversa furtivo la scena a simboleggiare la quotidianità è quello spaccata di vita così vera su cui ognuno può fare le sue riflessioni, trarre i suoi insegnamenti. Ecco bisognerebbe tornare a educare tutti, giovani e meno giovani, alla bellezza.
“L’arte non insegna niente, tranne il senso della vita”. (Henry Miller)
postato il 17/2/2019 alle ore 0:30