di Chiara Buccini

Zac7 - Il giornale del Centro Abruzzo

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Editoriale

A cena con un premio Nobel
Filippo Giorgi è uno scienziato di fama internazionale, premio Nobel per la Pace nel 2007 con il Comitato Intergovernativo per i mutamenti climatici (IPCC). Perché Giorgi studia i cambiamenti climatici e le loro conseguenze sul pianeta e, soprattutto, sull’esistenza degli esseri umani. L’altra sera ho avuto l’onore e il piacere di sedere al tavolo con Filippo Giorgi che è stato ospite del Rotary Club Sulmona, presieduto da Caterina Fantauzzi, per ricevere il Paul Harris Fellow, il riconoscimento più prestigioso del Rotary. Perché Filippo Giorgi è un illustre figlio di Sulmona e suo padre, l’ingegner Kleber Giorgi, è stato tra i fondatori del Rotary cittadino. A 22 anni il premio Nobel, fresco di laurea in fisica nell’Università degli Studi di L’Aquila, parti per Atlanta con una borsa di studio. “Erano gli anni della guerra fredda” ha raccontato “e noi studiavamo le eventuali conseguenze di un inverno nucleare, ero giovane per me è stata una rivelazione”. A chi scrive del professor Giorgi ha colpito la semplicità. La capacità di affrontare temi scientifici impegnativi facendoli comprendere anche ai non addetti ai lavori. L’empatia di riuscire a entrare in confidenza con tutti e di commuoversi guardando una vecchia foto di una conviviale del Rotary Club Sulmona. “Guarda qui mamma e papà come sono belli” ha detto a sua sorella Giuliana, insegnante al liceo classico Ovidio. “Con mamma guardavamo le stelle di sera dal terrazzo” ha continuato il professor Giorgi “io volevo fare l’astrofisico poi è andata diversamente, ho cominciato a studiare l’inverno nucleare, poi dopo la caduta del muro di Berlino lo stoccaggio di scorie nucleari. Poi ho cominciato ad occuparmi di cambiamento climatico”. E il premio Nobel sollecita tutti ad occupare del problema e non solo gli addetti ai lavori. “Il problema dei cambiamenti climatici è vero, e potenzialmente molto grave, gli eventi estremi rischiano di essere sempre più frequenti, la spinta deve venire dai giovani. Perché i governi” ha rimarcato “non troveranno accordi facilmente perché ci sono troppi interessi in ballo. Dobbiamo impegnarci tutti, perché nonostante i cambiamenti climatici il pianeta terra resterà, con qualche cambiamento ma resterà, noi no e la sfida è dare un futuro alle nuove generazioni”.
Ecco la semplicità che riesce a arrivare dritta al cuore.
“La semplicità non è il risultato di una difficoltà evitata, ma il frutto di una difficoltà risolta" (I. Calvino)

Giorgi è responsabile della sezione di Fisica della Terra presso l’International Centre of Theoretical Physics (ICTP) di Trieste, è un sulmonese illustre che si è distinto nel mondo per l’impegno e per la capacità creativa nella ricerca di soluzioni al difficile problema del riscaldamento del Pianeta. Tra i numerosi premi ricevuti, nel 2007, il premio Nobel per la Pace con il Comitato Intergovernativo per i mutamenti climatici (IPCC).


postato il 13/1/2019 alle ore 13:49

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