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Editoriale
“Estate. Un’estate è sempre eccezionale, sia essa calda o fredda, secca o umida”.
Gustave Flaubert raccontava così la stagione più bella dell’anno, talmente attesa che trascorre sempre via veloce. Troppo veloce. Siamo a fine agosto, tempo di bilanci e di progetti. Forse è proprio questo il periodo in cui comincia un nuovo anno. Con il trascorrere degli anni, però, abbiamo (purtroppo) dimenticato i lunghi periodi di ferie, in cui le città si svuotavano, la vita trascorreva lenta e tutto, problemi compresi, sembravano lontani. Era come se l’estate ci proteggesse dal mondo. Adesso siamo sempre “connessi”, le crisi si susseguono e le tragedie pure. È stato l’agosto del crollo del Ponte Morandi di Genova, della tragedia del Pollino e del braccio di ferro sulla nave Diciotti con il suo carico di disperati e delle contraddizioni dell’Unione Europea.
In città è stato l’agosto delle dimissioni del sindaco Annamaria Casini (il termine per ritirarle scade il 31 agosto) e questo ha aperto tanti interrogativi.
Sulmona è ingovernabile? Perché cinque amministrazioni consecutive hanno interrotto con anticipo il loro percorso? E la Casini cosa farà entro il 31 agosto? E se si andrà nuovamente alle urne cosa ne sarà di Sulmona?
Il capoluogo peligno resta un territorio senza programmazione ed è proprio questa la sua grande penalizzazione al di là di crisi industriali, politiche e sociali. Perché senza programmazione non vi sono investimenti e risultati. Fine estate: tempo di bilancio. Con l’auspicio che ognuno di noi faccia e realizzi i propri progetti. Compresa la politica.
postato il 27/8/2018 alle ore 13:19