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Editoriale
Mentre questo numero di Zac sta andando in stampa, siamo tutti con il fiato sospeso in attesa di conoscere gli esiti delle tragedie di Rigopiano e Campo Felice, su cui sarà la magistratura a fare chiarezza. Ma intanto si contano i morti. Questo 2017 non è certo cominciato nel migliore dei modi anche se sembra comodo, ma anche assurdo, invocare un destino nefasto o un Dio distratto. Ma ora non vogliamo immergerci nella tristezza e nella ineluttabilità del fato. In questo editoriale, per reazione, vogliamo parlare dei momenti positivi di questo scorcio di gennaio. In particolare, ci ha colpito la voglia di fare, e soprattutto di realizzare, dei tanti studenti coinvolti nelle iniziative organizzate dai Poli Scientifico-Tecnologico e Umanistico in occasione delle settimane dell'orientamento. Un periodo in cui gli istituti scolastici si presentano ai nuovi studenti. E ci ha piacevolmente sorpreso come i ragazzi si siano messi in gioco per promuovere e valorizzare i corsi di studio frequentati. Gli studenti del liceo scientifico "Fermi" poi hanno lavorato su un progetto sul tema "Da Ovidio oltre Ovidio: le metamorfosi dell'uomo contemporaneo" un'interpretazione contemporanea delle "Metamorfosi" del poeta sulmonese, metafora della vita. "Continua a piantare i tuoi semi, perché non saprai mai quali cresceranno, forse lo faranno tutti", ci insegna Albert Einstein in una delle sue straordinarie lezioni di vita. Anche a noi piace credere e confidare nel futuro, nonostante tutto. Nonostante, talvolta, il presente sembra non fornire i presupposti per un futuro migliore. In questo numero di Zac abbiamo intervistato il presidente di Confindustria L'Aquila-Abruzzo Interno che, dal suo punto di vista di imprenditore, ci suggerisce che il lavoro non è un posto, fisso. L'auspicio è che ciascuno di noi, indipendentemente dall'età, trovi sempre il coraggio di essere se stesso e vivere la propria vita.
postato il 27/01/2017 alle ore 12:17