INCHIESTA

24Sulmona

Sulmona: la discarica già carica

Iniziati i lavori a Noce Mattei: ma c’è chi è già pronto ad approfittarne.

SULMONA. L’avvio dei lavori, atteso per anni, arriva forse nel momento meno opportuno: l’ampliamento della discarica di Noce Mattei, iniziato lunedì scorso per terminare al massimo entro la fine di marzo (sono previste penali da 1.000 euro per ogni giorno di ritardo), giunge infatti in concomitanza con l’emergenza rifiuti della Campania a cui il Governatore Del Turco ha promesso e garantito (senza ascoltare le popolazioni locali) una solidarietà fin troppo generosa. Probabilmente per tenersi buono il Governo che potrebbe impugnare il bilancio, infatti, Del Turco ha offerto 15 mila metri cubi di spazio per depositare l’immondizia di Napoli, una quantità di gran lunga superiore a quella che ospiteranno altre Regioni (5 mila metri cubi di media). Il sito individuato inizialmente era solo quello di Lanciano, a cui però Del Turco, dopo le vivaci proteste dei frentani, ha aggiunto strada facendo anche altri siti. Del Turco ha pensato in particolare a Sulmona che, alla fine di marzo, appunto, avrà a disposizione 70 mila dei 300 mila metri cubi di ampliamento di discarica previsti. Questo ampliamento sarebbe dovuto servire, come recita un’esplicita delibera dei 25 Comuni consorziati al Cogesa, ad ospitare i rifiuti del solo territorio per un massimo di due anni (raccolta differenziata permettendo). Così non sarà e non solo perché a Sulmona arriveranno i rifiuti di Napoli, ma anche perché la nuova riforma regionale prevede l’autosufficienza provinciale: in altre parole è probabile che da aprile a Noce Mattei sarà scaricata anche l’immondizia dell’Aquila (che oggi conferisce a Lanciano). Il primo lotto dell’ampliamento, insomma, non durerà molto: ai nuovi arrivi, inoltre, si aggiunge il dubbio sull’efficacia della raccolta differenziata nella nostra zona e in particolare nella città di Sulmona. Un bando regionale ha infatti assegnato fondi per cofinanziare la raccolta porta a porta e seppur Sulmona è risultata essere prima in graduatoria (175 mila euro), rischia di non avviarla perché manca la copertura del cofinanziamento comunale, tolto dall’esiguo bilancio nel giugno scorso e mai più reinserito. Il Commissario ha intenzione di reperire i soldi dal risarcimento della Snam, la cui centrale, come abbiamo visto, sta incontrando tuttavia più di una resistenza da parte della cittadinanza. Per accedere al cofinanziamento, d’altronde, bisognerà avviare il progetto entro giugno. I tempi stretti non creeranno problemi, invece, a Pettorano (circa 40 mila euro di cofinanziamento), a Pratola (375 mila euro di cofinanziamento) che prevede di coprire la somma in tre anni e a Raiano (123 mila euro) la cui quota parte sarà coperta dalla tariffa (unico Comune ad aver sostituito questa alla tassa).

postato il 26/01/2008

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