EDITORIALE

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Il Punto di Pat.Iavarone n.14



Sulmona non è Gaza. Ma quella colonna di fumo nero (doloso) che per due volte in una settimana ha coperto il cielo della Valle Peligna è un atto di guerra. Come per Gaza ignorato a lungo. Perché prima di chiudere le finestre e imporre il coprifuoco, prima di contare i danni e gettare i raccolti della terra ormai inquinata, la minaccia che l’Adria, con i suoi cumuli di pneumatici depositati in ogni angolo, rappresentava per il cuore della regione verde d’Europa era ben nota a tutti. Ne avevamo scritto su Zac quasi un decennio fa, lo avevano messo nero su bianco la Forestale e la polizia provinciale. Prescrizioni, verbali e persino processi, finiti nel nulla o quasi. è un atto di guerra quel fumo nero di veleni, che stringe la gola e il cuore. Perché come la guerra copre il cielo di orrore e toglie il pane dalla bocca. Da quella tavola del turismo, che con tanta fatica il Centro Abruzzo sta cercando di imbandire. Per trasformare la sua vocazione, la sua economia. E la “pace” è materia che non si inventa dall’oggi al domani, ma il risultato di dialogo e programmazione. Di scelte. C’è una minaccia di “guerra”, ancora, dopo le colonne di veleni neri, dentro i confini del cuore verde d’Europa: un altro mostro che si alimenta di gas, che scava tunnel nella burocrazia per attaccare quando le difese sono basse, in piena estate. Così il ministero ha convocato, quasi di soppiatto, la conferenza dei servizi per la realizzazione della centrale Snam il prossimo 7 agosto. Ancora una volta forzando la volontà popolare e i patti di tregua e di dialogo. La risoluzione regionale e le interrogazioni parlamentari per annullarla suonano come l’ennesima sirena, una “contraerei” della politica che chissà se questa volta colpirà il bersaglio. Con i comitati in trincea e lo sguardo rivolto a quella colonna di fumo, immaginando un futuro, uno sviluppo altro. Non c’è più spazio per le distrazioni come in passato, se la strada scelta è quella dello sviluppo ecocompatibile, gli occhi dovranno restare spalancati sull’Adria, la Snam e ancora sui progetti che, si spera, potrebbero arrivare in Valle Peligna dopo che la Regione ha inserito nella mappa degli aiuti alle imprese (il 107.3c) anche il nostro territorio. Si tratta di 231 milioni di euro in cinque anni a disposizione, in cofinanziamento, di piccole, medie e grandi imprese. Imprese di “pace”, si spera.

postato il 26/7/2014

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