CRONACA

16722Sulmona

Sulmona declassata? Ranalli: "Solo fango gettato sulla nostra città"

Casciani e Ciampaglione si rivolgono al Ministero per approfondire lo studio del professor Ronci: nessuna graduatoria. Il presidente del Consiglio: "Sulmona rispetta i servizi minimi accettabili"

Documento senza titolo

All’amministrazione sulmonese non è andata proprio giù l’analisi dello studioso Aldo Ronci tanto da voler approfondire la questione di "Sulmona-città declassata".
Sono stati il presidente del Consiglio di Sulmona, Franco Casciani, e la consigliere Maria Ciampaglione a rivolgersi direttamente al Coordinamento Strategia Nazionale Aree Interne del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo – MSE il quale ha spiegato che non ci sono classifiche né graduatorie “ma una maggiore attenzione alle debolezze strutturali del paese- ha sottolineato il sindaco Giuseppe Ranalli-. Invito chi fino ad ora ha interpretato il lavoro altrui per gettare fango sulla nostra città a lasciar perdere e a concentrarsi maggiormente sullo studio di proposte e alternative per superare, insieme, un periodo molto difficile per tutta l'Italia”.
Si tratta di una “identificazione di quali siano aree interne e quali non lo siano, in base a criteri oggettivi di distanza dei servizi e soprattutto dati anagrafici relativi alla tendenza più o meno grave del fenomeno dello spopolamento- puntualizza Casciani-. Sulmona, pur essendo un'area svantaggiata per molti motivi, non rientra in questa classificazione, in quanto offre servizi minimi accettabili e non è in via di spopolamento".
"Noi non vogliamo negare che esistano dei problemi che vanno affrontati e vanno risolti urgentemente-conclude Ciampaglione-, però non riesco a capire perché prendere uno studio realizzato secondo un accordo di Partenariato tra Stato e Regioni, fatto per operare una migliore individuazione delle cosiddette aree super-svantaggiate, e stravolgerne il senso che è semplicemente quello di intervenire in maniera prioritaria e in totale trasparenza su queste zone in cui Sulmona non rientra".
Red


postato il 24/10/2014 alle ore 12:13

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Commenti
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Postato da Kevin Lynch alle 12:49 di venerdì 24 Ottobre 2014
Purtroppo il problema è obiettivo, e dimostrato da dati non controvertibili: la pluriennale fase di declino del Centro Abruzzo. Piuttosto che protestare, davanti a questa realtà, sarà il caso di sviluppare una opportuna e coesa progettualità nel verso di un concreto rilancio socioeconomico. Le iniziative e le proposte in questo senso esistono; alle Classi dirigenti locali spetta di dimostrare la maturità di saperle cogliere.



Postato da lubucio alle 17:28 di venerdì 24 Ottobre 2014
A Sulmona ci sono anche gli apoti che non sopportano orma più le bocche aperte che riferiscono solo: Sarebbe opportuno che gli atti del Coordinamento Strategia Nazionale Aree Interne vengano acquisiti dal sindaco e resi pubblici. Vediamo se si ha l' autorevolezza per farlo. In mancanza sarebbe confermata la tesi sulle bocche aperte. Onore al Dottor Ronci che gli atti comunque li produce per le oggettive analisi




 

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