16708Sulmona
Itcg, deciso il trasferimento all'Itis
I ragazzi saranno trasferiti dalla prossima settimana. Netta contrarietà del sindaco Ranalli: "Disagi per le famiglie e colpo all'economia cittadina". Provincia, approva la delibera. Minoranza si unisce al sindaco
Seguiranno le lezioni all’Itis di Pratola già dalla prossima settimana i 320 studenti sfrattati dall’Itcg De Nino-Morandi. E’ quanto deciso nella riunione che si è tenuta stamane presso la Prefettura. La struttura pratolana, parte del polo scientifico-tecnologico, è l’unica in grado di assicurare ai ragazzi gli ambienti necessari (comprensivi di laboratori) a seguire le lezioni. Non è dello stesso avviso il sindaco di Sulmona, Giuseppe Ranalli, che in un comunicato esprime tutta la sua contrarietà alla decisione presa dai vertici della Provincia poiché
“appare eccessivamente frettolosa e che soprattutto non ha tenuto conto delle esigenze delle famiglie e dei ragazzi” dichiara.
Durante la riunione Ranalli ha presentato tre proposte per tenere a Sulmona la scuola, oltre alla sede della Croce Rossa e delle scuole medie Panfilo Serafini e Giuseppe Capograssi, ha anche proposto il doppio turno con lezioni pomeridiane al Liceo Scientifico.
“Tutte e tre le proposte sono state respinte inspiegabilmente dall'amministrazione provinciale e ho avuto l'impressione netta che tutto fosse stato già deciso, prescindendo dalla valutazione e dalla fattibilità delle soluzioni da noi avanzate- continua-. E' stata penalizzata ancora una volta un'intera città da una decisione che provoca disagi enormi agli studenti e docenti. Stringere i denti per sei mesi, senza condannare gli studenti al pendolarismo, sarebbe stato possibile, anziché creare ulteriori problemi. Ma davanti alla chiusura totale della Provincia e della stessa dirigenza scolastica il Comune è stato messo nelle condizioni di non poter salvaguardare gli interessi degli alunni, delle loro famiglie e della nostra città. Questo trasferimento nell'Itis di Pratola provocherà pesanti ripercussioni anche sulle attività commerciali che gravitano attorno alla presenza degli istituti scolastici interessati. E' un ulteriore danno perpetrato all'economia cittadina che sarebbe stato evitato se la Provincia fosse stata più attenta e costruttiva rispetto alle nostre proposte” conclude Ranalli.
Red
postato il 20/10/2014 alle ore 13:16