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Sito Bussi, Forum Acqua rigetta la proposta di Goio
Il Commissario ipotizza una piattaforma in cemento sui primi metri, bocciata anche l'istituzione di una mega-discarica per rifiuti speciali. Per gli ambientalisti curerebbe i sintomi e non la malattia
Rigettano categoricamente la proposta del Commissario Goio quelli del Forum Acqua che per il sito di Bussi vorrebbero un intervento di bonifica e non solo di prevenzione.
Goio, infatti, avrebbe intenzione di realizzare una soletta di cemento sopra una parte dei terreni inquinati dell'area industriale, i primi metri, che sono, poi, quelli più inquinati.
L’ipotesi della costruzione di una nuova fabbrica, inoltre, desta ancora più preoccupazione in considerazione del fatto che, così facendo, si interverrà sui cancerogeni nelle acque solo a valle, lasciandoli, quindi, fuoriuscire dal sito, e non anche sulla falda.
“Invece di curare la malattia- si legge nella nota degli ambientalisti- si cerca in larga parte di intervenire solo sui sintomi, peraltro con strumenti ed iniziative di difficile attuazione anche nel medio e lungo periodo, data la complessità del sito e delle tipologie di inquinanti".
“Un piccolo comune- continuano dal Forum Acqua- che tra poco non potrà neanche più comprare le matite autonomamente, dovrebbe garantirne l'attività per decenni dopo che neanche Solvay, una multinazionale della chimica che opera dal 1863, è riuscita a farlo funzionare adeguatamente, con i contaminanti che in parte hanno continuato il loro percorso lungo la valle del Pescara".
Il Forum, inoltre, boccia anche la proposta di realizzare una mega-discarica per rifiuti speciali non pericolosi da centinaia di migliaia di metri cubi a monte delle attuali discariche 2A e 2B, dove spostare buona parte del materiale.
"Si tratta - sostengono- di una vera e propria discarica come è chiaramente indicato l'impianto nel documento ufficiale. Di conseguenza ci andranno dei materiali classificati secondo legge come rifiuti. Il tutto sopra l'acquifero piu' importante della regione e, probabilmente, dell'intero Appennino, quando anche la gestione di rifiuti speciali non pericolosi comporta seri rischi”.
Insomma, la situazione, a distanza di dieci anni, resta ancora al palo con l’incertezza di come agire sulla discarica Tremonti, la più grande d’Europa, e sulla riperimetrazione del Sito Nazionale per la Bonifiche che permetterebbe di accelerare la reindustrializzazione.
Red
postato il 1/9/2014 alle ore 19:03