SPORT

16728Sulmona

Il Panathlon incontra l'alpinista Italo Fasciani

Il racconto degli 8 mila metri conquistati sull'Himalaya in una conviviale a confronto con gli alpinisti del passato

Documento senza titolo

"Il mondo lassù è rotondo, t’accorgi proprio che è una sfera”. E' questo il ricordo descrittivo che Italo Fasciani, veterinario, ha portato dell'Himalaya, da dove è rientrato recentemente, a Sulmona.
LA sua meta è stata la vetta himalayana del Cho Oyu a quota 8200 metri raccontata dall’alpinista in una conviviale del Panathlon all’hotel-ristorante Meeting.
Fasciani, dopo una preparazione di 3 anni, è partito il 30 agosto da Fiumicino alla volta di Katmandu conquistando gli “ottomila metri” lo scorso 2 ottobre.
“Le difficoltà maggiori – ha spiegato – sono state rappresentate dalla quota perché ad 8000 metri c’è più o meno 1/3 dell’ossigeno presente a livello del mare e si fa grande fatica a respirare, camminare ed anche a stare fermi”.
Il paragone tra l’alpinismo di oggi e quello di una volta è stato fatto grazie alla presenza di Antonio Tansella, Giulio Giampietro e Geppino Madrigale protagonisti ventotto anni fa di “Himalaya 86 – Abruzzo Peak” quando raggiunsero una vetta himalayana a 7000 metri in quaranta giorni.
“Il Panathlon – ha spiegato il presidente Gianluca Lanciano – aveva già programmato una serata sull’alpinismo grazie ai contatti presi con i tre protagonisti di Abruzzo Peak”. Successivamente è stato deciso di mettere la ciliegina sulla torta attendendo il rientro di Italo Fasciani.
“Raggiungere gli ottomila metri – ha detto Geppino Madrigale – è da paragonare ad una gara olimpica. Un risultato dunque così grande ed un’esperienza sicuramente da ripetere”.


postato il 24/10/2014 alle ore 22:11

Share
Commenti
Non sei autenticato. Se vuoi fare un commento devi fare il Login



 

Ci sono 1408 articoli in questa categoria. Leggi gli altri prossimo 882 letture