SPORT

15335Vittorito

L’ultima cavalcata

Tragico epilogo per il cavallo dei Cavalieri dell’Anterra, morto affogato durante la gara di Endurance di Vittorito

di federico cifani
VITTORITO. Rialzarsi e continuare la sfida anche se il tuo fidato compagno non potrà più farlo. Una volontà di ferro quella della campionessa italiana di sport equestri Chiara Marrama. La 29enne ha ripreso a gareggiare dopo l’incidente costato la vita alla sua cavalla Water. Quadrupede pregiato e pluripremiato morto dopo una caduta nel fiume Sagittario durante la 120 km, gara internazionale di Endurance organizzata a Vittorito la scorsa settimana. Tuffo avvenuto in un punto profondo del corso d’acqua con molta probabilità reso ancora più insidioso dagli argini in cemento e dal recente dragaggio forse eccessivo. Un “ostacolo” nato dalla mano dell’uomo che non ha mancato di scatenare qualche malumore tra gli organizzatori della tre giorni di sport. Fortunatamente la campionessa è riuscita riguadagnare la riva anche grazie all’aiuto di Dario Venturi fantino di Rimini che ha interrotto la sua gara per portarle soccorso. Ma non è la priva volta che gli argini dei fiumi sono additati come causa di tragedie. Circa un anno fa, un altro purosangue Nex Nefertiti sempre della scuderia dei Cavalieri dell’Antera, da cui viene anche la campionessa italiana, è morto annegato nel fiume Aterno. Incidenti gravi per animali pregiati che tra l’altro sono soggetti a controlli sanitari periodici, mentre durante le gare più impegnative, è anche compito del fantino prendere le pulsazioni all’animale per evitare che si affatichi troppo. Uno sport, l’equitazione sulle lunghe distanze, fatto di tenacia e sacrificio, ma anche di tante soddisfazioni per questa scuderia abruzzese che, nonostante tutto, è riuscita ad inserire il circuito di Endurance di Vittorito, nel gota dei percorsi internazionali, contando anche sull’appoggio dell’amministrazione comunale. Un investimento con un buon ritorno economico: basti pensare alle migliaia di presenze provenienti da diversi Paesi che hanno apprezzato anche sapori e prodotti della zona. Peccato per quegli argini e la scarsa attenzione riservata ai fiumi in Abruzzo.


postato il 19/4/2014

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