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L’anno che se ne va
Tra sorprese e speranze, persone
e personaggi della politica del
Centro Abruzzo nel 2014
Potrebbe rappresentare un anno di svolta, il 2014, per la politica della Valle Peligna. Il condizionale, tuttavia, è d’obbligo, alla luce dei risultati conseguiti fino ad ora. I fatti innanzitutto. Dopo quasi un decennio, il territorio ha ritrovato una rappresentanza politica al consiglio regionale con Andrea Gerosolimo. C’è chi lo vedeva già assessore, alla luce delle ripetute promesse pubbliche del presidente D’Alfonso. Fino ad ora la nomina non è arrivata e chissà se arriverà. Anche a livello di proposta Gerosolimo non ha fatto faville. «Volo basso e mi sto assestando» risponde lui a chi gli chiede un salto di qualità. è stato anche l’anno della vigilia dell’addio di Antonella Di Nino alla carica di vicepresidente della Provincia, per consunzione dell’ente. La Di Nino ha chiuso con il varo del Fas Valle Peligna e con la conclusione dell’iter per i Pit. La domanda che ora molti si pongono è: «Resterà ancora in politica o tornerà alla professione relegando la sua presenza pubblica all’esperienza di questi anni?». Ma c’è anche una domanda più generale: riuscirà la Valle Peligna a tornare alla guida della Provincia, edizione “riformata”? Il 2014 è stato anche l’anno della nomina di Antonio Carrara a presidente del Pnalm. Arrivata tra dubbi, contestazioni e scetticismo generale, soprattutto da parte della comunità “colta” che mal vedeva un esponente del territorio, per di più di un paese marginale del Parco, alla guida dell’ente. A tutto ciò Carrara ha risposto buttandosi nel lavoro a testa bassa, zavorrato anche da una situazione debitoria di cui sono responsabili in molti dei suoi predecessori. Le prime mosse sono state convincenti. Il 2015, però, richiederà un salto di qualità, per ricollocare il Pnalm all’altezza del suo blasone. Nel 2014 sono uscite di scena le Comunità montane, ora affidate ai “liquidatori”. Lasciando una serie di problemi aperti, dal personale ai piani sociali. Al loro posto dovrebbero subentrare le Unioni dei Comuni. La Valle Peligna, addirittura, ne ha proposte due. Sogna il “Comune unico”, ma non riesce a fare una sola unione. Naturalmente tutto è rimasto in mezzo al guado. Non si riesce nemmeno a nominare un liquidatore al posto di Carrara per le rivalità tra i personaggi in campo. La speranza è che i nuovi sindaci che usciranno dalle prossime elezioni siano più saggi e concreti, perché i rappresentanti istituzionali che rappresentano il territorio a più alto livello abbiano un retroterra unito a sostenerli.
di pasquale d'alberto
postato il 13/12/2014