POLITICA

16766Sulmona

Il governo di destrasinistra

Di Ianni (Fratelli d’Italia) entra in maggioranza al fianco di Sel e del sindaco Pd. Una scelta per «il bene pubblico»

SULMONA. A vederli così, seduti uno dietro l’altro, dalla stessa parte della maggioranza, fa un certo effetto: Enea Di Ianni (Fratelli d’Italia) e Salvatore Di Cesare (Sel), sono due storie politiche che non ci si sarebbe mai aspettato di vedere insieme. Eppure l’ultima capriola del teatrino della politica ha concesso anche questo a Sulmona, dove il sindaco Ranalli ha inaugurato la stagione del governo di destrasinistra, in continuità con la rottura che proprio lui aveva contribuito a creare, quella che un anno e mezzo fa aveva portato alla cacciata della giunta Federico di cui, Di Ianni, era vice ed erede. La cacofonia politica è assonante a quella programmatica, perché Di Ianni, nella sua dichiarazione di fedeltà a Ranalli, non mostra neanche un po’ di pudore, ponendo come obiettivo «per il bene pubblico» la risoluzione di quei problemi che lui in primis ha contribuito a creare: «Gli effetti del terremoto del 2009 sono, purtroppo, ferite ancora aperte, non curate – ha detto nel suo intervento in consiglio – strutture danneggiate, nuclei familiari ancora in attesa di poter rientrare nelle proprie abitazioni, immobili che attendono interventi dovuti e urgenti». Roba da chieder conto a chi fino all’anno scorso aveva la delega alla Protezione Civile, cioè a lui stesso. Ma alla coerenza, Di Ianni, ci ha abituato: così, nello stesso consiglio, martedì scorso, ha proposto come soluzione per il trasferimento dell’Itcg, l’arrivo dei Musp, quelli che quando ce ne era bisogno lui rifiutò «per non fare lo sciacallo». Cosa non si fa per «evitare un commissario e un vuoto amministrativo» e per non disertare una cantata con l’amico-assessore Marinucci: l’uno alla pianola, l’altro alla voce e per i balletti si vedrà. Le risorse non mancano nella grande famiglia. Per Ranalli, anche lui amante del karaoke, comunque si tratta di una “vittoria” nel braccio di ferro imbastito con Sulmona Unita, quella che a sua volta gli ha sfilato ben tre consiglieri. Finalmente ora la maggioranza ha i numeri per andare avanti, in continuità con l’amministrazione precedente da cui ha ereditato, preservandola, una macchina burocratica allo sbando e, ora, anche un “pezz e cor”.

postato il 1/11/2014

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