EDITORIALE

17091

Il Punto di Pat.Iavarone n.21



Non sono segnali di ripresa, ma almeno di speranza quelli che arrivano sul finire di questo 2014. Mentre fuori scende la temperatura e i cassonetti del piazzale del Lidl in via Sallustio si popolano, come ogni mattina, di padri di famiglia che si accaparrano i resti della frutta scartata. E a questa scena di quotidiana indifferenza e miseria, consumata sotto gli occhi del nostro vicino, che dovrebbe salire la rabbia e la forza per reagire. è come se la pianta dei nostri piedi avesse avvertito il fondo e con un colpo di provvidenza e disperazione cominciato a risalire la china. Cercando appigli in ogni anfratto, anche solo un’aderenza. La notizia che di nuovo delle grandi aziende sono intenzionate a investire in Valle Peligna, è di quelle che ridà forza, come una barra energetica durante una scalata. La speranza, appunto, che ferma sull’uscio un figlio emigrante e tiene più stretta la famiglia intorno alla tavola imbandita per il cenone di Natale. Certo, lo sappiamo da un po’, noi che abbiamo superato i dieci anni di età e di crisi e di annunci svaniti, che quell’uomo dalla barba bianca e vestito di rosso, non viaggia su una slitta trainata da renne. Sappiamo che prima o poi, ora che la pianta del piede ha toccato il fondo, quei larghi abiti da Babbo Natale, cuciti con tessuti che fanno sudare, dovremo essere noi ad indossarli: per regalare ai nostri figli un sogno, un dono, una speranza. L’esperienza ha insegnato, e in questa terra forse più che altrove, che lo sviluppo esogeno è spesso un abbaglio, una slitta di passaggio. Ecco perché il vero colpo di reni, l’allungo sulla parete per scalare la cima, deve essere i frutto di un duro allenamento e del nostro ingegno: la resilienza che ha costruito questo Paese, che lo ha fatto uscire dalle macerie del passato, ora tornate come spettri intorno a noi. I fondi Fas ora pronti sul piatto, sono per questo un’occasione. Certo per le grandi aziende che da fuori porteranno, ci si augura, speranza e lavoro; ma anche e soprattutto per noi, che di questa terra siamo l’humus, il seme e il frutto. A noi decidere se quello rigoglioso sugli alberi o quello scartato nel cassonetto sotto casa.

postato il 13/12/2014

Share
Commenti
Non sei autenticato. Se vuoi fare un commento devi fare il Login



 

Ci sono 323 articoli in questa categoria. Leggi gli altri prossimo 2472 letture



La lista completa degli articoli di ZAC7 in edicola