CRONACA

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La “grande” Popoli

La città dell’acqua avvia insieme a Collepietro e San Benedetto in Perillis la fusione dei Comuni. Sulmona lancia il progetto delle “tre valli”

di luigi tauro
POPOLI. Finalmente dopo tante parole, impegni e normative sulle aggregazioni territoriali e dei piccoli Comuni qualcosa si muove anche nella nostra regione. I sindaci Concezio Galli di Popoli, Massimo Tomassetti di Collepietro e Antonio Scarcia di San Benedetto in Perillis, convinti che «insieme si sta meglio e si ha di più», decidono di avviare la fusione e diventare un solo Comune. Uniti dall’asse delle “svolte” hanno recentemente avviato un percorso non facile e non breve, sia perché manca in proposito una legge regionale e sia perché ricadenti in provincie diverse. Popoli, che dal 1927 venne tolto dalla provincia dell’Aquila ed inserito con decreto di Mussolini nella costituenda Provincia di Pescara, ora vuole riunire un territorio di oltre 65 chilometri quadrati, dove gli abitanti aumenterebbero di poco da 5.300 a circa 5.600, ma rilevanti sarebbero le potenzialità ambientali, storiche e turistiche, oltreché economiche in quanto con la fusione i Comuni in base alla legge, vedrebbero aumentare le loro entrate in modo consistente. Dopo il parere della Regione dovranno essere ascoltare le popolazioni con un referendum. «Abbiamo avviato un percorso virtuoso con coraggio, intelligenza, per sviluppare al meglio le risorse ambientali, storiche e turistiche di un vasto territorio che abbraccia tre parchi e due riserve regionali» dichiara l’assessore Giovanni Diamante. Sempre nell’ambito di coesione e di aggregazione territoriale è da iscrivere l’iniziativa del Comune di Sulmona e del presidente del consiglio comunale. Franco Casciani ha già avviato la creazione di un tavolo permanente con i Comuni del circondario. Dopo due “meeting delle tre valli”, i massimi rappresentanti dei Comuni di Sulmona, Bugnara, Pratola Peligna, Anversa, Cocullo, Cansano, Scanno, Corfinio, Castelvecchio Subequo, Pacentro, Indrodacqua, Vittorito, Prezza, hanno dato il via al percorso per la proposizione al consiglio regionale di una apposita legge che oltre a formalizzare la volontà di aggregare le Valli Peligna, Subequana e Sagittario, rappresenta «il nuovo modo, di fare politica e dare attuazione agli impegni programmatici – come dichiara Casciani – ma soprattutto per creare un soggetto unitario in cui pur salvaguardando e rispettando le singole individualità ed appartenenze si possano valorizzare e sviluppare potenzialità territoriali economiche, sociali per fornire al meglio servizi efficienti e iniziative culturali con un calendario unico degli eventi».


postato il 1/11/2014

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