CRONACA

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Una vendemmia bagnata

Il clima e la peronospera hanno decimato i raccolti della vendemmia. Il settore in crisi, spera in un autunno caldo

di Pasquale d'alberto
Sconforto: questo è il sentimento prevalente tra i vitivinicoltori peligni alla vigilia della vendemmia 2014. Che non sarebbe stata un’annata da record lo si era capito a giugno e a luglio, di fronte ad una estate che sapeva più di autunno. Le continue piogge, il caldo a singhiozzo seguito da brusche rinfrescate, avevano compromesso il grado zuccherino dei grappoli. Poi, però, la parte centrale del mese di agosto aveva aperto il cuore alla speranza. «Non sarà un’annata quantitativamente abbondante, ma almeno ci saranno sacche di pregio nei vini» dicevano i più esperti. Ma è durato poco. Questo mese di settembre molto simile a luglio ha fatto nuovamente precipitare il morale degli agricoltori. La previsione più realistica è di un calo quantitativo del 30-40% della produzione di uva rispetto allo scorso anno. Molte viti hanno contratto la peronospera, che ha determinato la “bruciatura” degli acini dell’uva. Gli acini sono spesso spaccati dalla umidità determinata dalla pioggia. Il che compromette la quantità e la qualità del prodotto. «C’è solo un esile filo di speranza – spiegano i produttori – che la seconda parte del mese di settembre e la prima del mese di ottobre, qualora fossero stabilmente caratterizzate da giornate calde, possano salvare la qualità dell’uva in alcune zone particolari». Ma non è solo la variante climatica la responsabile dell’annata di magra che si preannuncia. Ci sono i cinghiali, mai numerosi come quest’anno, a causa di una invernata piuttosto calda che ha consentito la nutrizione e la proliferazione abnorme degli ungulati. «Tutta la zona pedemontana dei Comuni di Pratola Peligna e di Prezza e la collina tra Popoli e Vittorito – spiega Giuseppe Iacobucci, presidente della Vinicola Val Peligna – che sono le aree più vocate alla vitivinicoltura, ha visto i vigneti praticamente decimati, alcuni distrutti dai branchi di cinghiali, che sono entrati in azione appena iniziato il periodo di maturazione». Questa la situazione. Un vero peccato, per un settore in pieno sviluppo, che vede molti giovani impegnati a creare e sperimentare prodotti di eccellenza. Ed i riconoscimenti per i vini peligni fioccano. Come il Montepulciano d’Abruzzo Riserva 2009 della cantina prezzana Praesidium, selezionato tra i vini d’eccellenza nell’edizione 2015 della Guida Vini d’Italia dell’Espresso. La guida, alla presenza di Elio ed Ottaviano Pasquale, sarà presentata giovedì 9 ottobre, presso la stazione Leopolda di Firenze.


postato il 20/9/2014

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