Pierlorenzo Puglielli

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L'appunto



prendiamo in considerazione la vita intera di un essere umano e sforziamoci di pensare al giorno in cui smette di essere allattato e poi al giorno in cui sputa il ciuccio sopra al pavimento guardando con fare torvo e minaccioso i genitori che da quel momento dovranno per forza di cose sentirlo articolare suoni progressivamente sempre meno caotici e dopo ancora ricordiamo il primo giorno di scuola e la compostezza dei bambini in grembiule e magari a qualcuno è toccato indossare anche il fiocco perché la fantasia della madre si è standardizzata sulle fotografie seppia degli anni settanta oppure ancora proviamo a riconsiderare i picchi ormonali tra i dodici e i diciotto anni quando la gara postprandiale ad accaparrarsi il bagno per un po’ di piacere solitario aveva tutte le caratteristiche di un duello all’ultimo sangue e dopo meditiamo sul primo amore vero sul tormento interiore causato dalla paura di essere traditi o addirittura lasciati perché un paio di corna si possono pure perdonare ma la fine della prima storia no perché rappresenta una specie di Titanic interiore dove Jack Dawson e Rose DeWitt Bukater schiattano all’infinito dentro all’oceano e infine analizziamo il primo colloquio di lavoro oppure il primo mobbing subito da un capo con la forfora sopra alla giacca il quale non sa che è esistito un certo signor Franz Kafka e anche a lui toccherà ritrovarsi prima o poi in una situazione kafkiana insomma arriva per tutti anche per i ricchi e per i potenti per i francoebruno e per i commessi il giorno in cui pur non conoscendo le cause di ciò che accade si è costretti a restare spettatori attoniti e inermi dinanzi alla vita che assume le atmosfere dei quadri di Bacon eppure quel giorno non sarà l’ultimo e nemmeno il peggiore da immaginare ed è per questa ragione ossia per evitare il confronto con le porzioni di ombra colme di demoni e di inclinazioni che gli esseri umani ascoltano con gusto rinnovato ogni anno la stessa favoletta del figlio di dio che muore ammazzato perché troppo all’avanguardia coi tempi e dopo tre giorni risorge infatti pare proprio che senza la speranza di una vita di ricambio l’essere umano non possa gioire di quella che gli è toccata in sorte per un tempo limitato ma sufficiente a realizzare tutto ciò per cui valga la pena alzarsi al mattino e a ben riflettere risorgere è forse l’unico atto restaurativo compiuto da Gesù il quale durante la sua particolare vita prima stanziale poi nomade difficilmente si è sforzato di ripetersi tant’è che è passato alla storia come un autentico rivoluzionario ma questa esigenza di uscire fuori dal sepolcro e tornare a mostrarsi agli amici se da un lato si può considerare come l’estremo saluto di un uomo dalle idee brillanti e dall’agire coerentemente sovversivo dall’altro rappresenta pure l’estremo bellissimo sforzo di vanità di un’anima anarchica che posta dinanzi alla scelta tra la vita e la morte ha scelto di sorgere per una seconda volta rischiando di apparire umano troppo umano fuori e dentro l’allegoria

postato il 19/4/2014 alle ore 12:43

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Commenti
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Postato da teodoro alle 21:54 di domenica 20 Aprile 2014
non so se può farti piacere, ma a volte la notte mi sveglio ripensando ai tuoi testi. E sorrido, amaramente, ma sorrido...




 

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