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Senza fiato sul tetto del mondo

Italo Fasciani sulla “dea turchese” dell’Himalaya. «Il mondo da lassù è tondo»


Di ‘immagini del profilo’ così su Facebook è difficile trovarne. Due tende piantate sulla neve e accanto le nuvole. Questo è Italo Fasciani dal giorno in cui ha conquistato la vetta della sesta montagna più alta del mondo, il Cho Oyu, ad 8 mila 201 metri sull’Himalaya. Più che le sue parole, a descrivere l’emozione di una simile avventura possono le immagini, come quelle foto scattate al momento dell’arrivo sulla ‘dea turchese’, come è chiamata la vetta, immagini che lasciano senza fiato. Letteralmente, perché ad 8 mila metri, di ossigeno c’è n’è poco e si fa fatica a respirare, i passi si fanno lenti, pesanti e percorrere pochi metri vuol dire arrivare stremati. Perché quando manca l’ossigeno ti stanchi solo a mettere gli scarponi, figuriamoci a scalare una parete cercando appigli fra il ghiaccio e le rocce; come racconta Italo quando descrive alcuni momenti della spedizione che, partita dal versante tibetano, in quaranta giorni compresa la fase di acclimatazione in quota, lo ha portato a toccare le nuvole, per vedere l’effetto che fa e l’effetto, per quanto scontato è quasi commovente: «Il mondo lassù è rotondo» dice lui, il cinquantenne veterinario sulmonese giunto su una vetta che è quasi il tetto del mondo. Italo ce l’ha fatta, lui istruttore di alpinismo e di sci alpino del Cai, con molte spedizioni all’attivo ha finalmente realizzato un sogno, portando con sé anche la sua famiglia, una foto della moglie Patrizia e del figlio Antonello, una foto piantata nel ghiaccio come una bandiera, un segno per dire grazie a chi lo ha sempre sostenuto, per tutto il tempo della spedizione, e senza i quali la fatica sarebbe stata più dura. Più dura del freddo che «entra dal naso e dalla bocca e trasforma il passamontagna e la barba in un tutt’uno di ghiaccio, riducendo quel poco di ossigeno utilizzabile», più dura delle notti insonni e del gelo che assale il corpo a costante rischio di ipotermia; eppure l’avventura si è compiuta, una ‘formidabile esperienza’ che Italo si prepara a raccontare a chi come lui sogna di arrivare alle nuvole. e.piz.

postato il 18/10/2014

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