POLITICA

20008Sulmona

La città che vogliamo: "Md, vassalli di Gerosolimo"

I dimasciani puntano il dito contro i reduci dell'era Ranalli colpevolizzandoli del passato flop amministrativo

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“Non è Bruno Di Masci l’uomo ombra bensì i rappresentanti più in vista della lista Movimento democratico”. Ad affermarlo i portavoce del raggruppamento "La città che vogliamo", in risposta a quanto affermato ieri dai sostenitori della Casini, quelli che in pratica hanno sostenuto l’amministrazione Ranalli, proseguendo: “Portano dietro l'ombra delle loro colpe amministrative, commesse a danno della città ed è il loro modo di agire proditorio che ha provocato danni irreparabili all'amministrazione comunale, dopo riunioni tenute negli studi professionali dell'ex sindaco Peppino Ranalli, dell'ex consigliere comunale Valerio Giannandrea ed infine nello studio dell'assessore regionale Andrea Gerosolimo, per pietire l'ingresso dei suoi consiglieri comunali in maggioranza, farsi illudere di soluzioni mai arrivate, cadendo nella trappola dell'azzeramento della Giunta comunale, tenendo la città in ostaggio per un mese e infine ricevendone solo una cocente delusione, portando al naufragio la Giunta e la consiliatura. A riprova di tutto ciò gli ex consiglieri comunali Gianfranco Di Piero, Daniele Del Monaco, Alessandro Pantaleo, Luigi Santilli, tutti fedeli all'assessore Gerosolimo, hanno mandato a casa l'ex sindaco Ranalli. Ora però stanno tutti insieme, nella stessa coalizione". I vassalli, come li definiscono.
Ed ancora, in riferimento alla rotazione dei dirigenti comunali puntualizzano: “Sarebbe avvenuta con tutta regolarità se fosse stata concertata nella maggioranza ed è proprio l'assenza di metodo corretto che ha finito per paralizzare la macchina comunale, altra responsabilità dell'ex sindaco Ranalli e del cerchio magico composto dai suoi cattivi consiglieri. In più l'ex sindaco Ranalli ha lasciato allo sbando la macchina comunale per essere stato l'unico sindaco a non conferire posizioni organizzative (Apo)”.
I dimasciani, inoltre, proseguono colpevolizzando la gestione Ranalli su centro storico per il quale “venne invece approvato con voto unanime un emendamento proposto dall'ex consigliere comunale Enea Di Ianni, per la riqualificazione dell'area antica della città e vennero previsti anche incentivi alle attività economiche nel centro storico. Per il regolamento di fiere e mercati fu senza frutto l'operato dell'ex assessore Stefano Goti. Lo stesso cui va ascritto il "merito" di lavori oggi bloccati nelle scuole e di fondi post terremoto fermi. Ed invece l'ex assessore Aldo Milan, ingiustamente accusato dagli arroganti esponenti Md, ha dato impulso decisivo alle norme tecniche di attuazione del Prg e al Piano tratturi”. E poi “il caos culturale, che Md imputa senza fondatezza alle responsabilità dell'ex assessore Luciano Marinucci, è un altro prodotto dell'ex sindaco Peppino Ranalli. Infatti per contentare tutti ha scisso in tre parti la delega alla Cultura, affidata a Marinucci, attribuendo i Grandi eventi all'ex vice sindaco Luisa Taglieri e il Bimillenario Ovidiano all'ex presidente del Consiglio comunale, Franco Casciani". "Sui fondi per la Giostra Cavalleresca, sui quali Md racconta altre grossolane sciocchezze, va precisato che nell'ambito di una redistribuzione di risorse fu tutto il settore culturale ad avere una riduzione, per prevedere somme a beneficio di categorie bisognose di cittadini, particolare che Md finge di non sapere o non ricordare".

I dimasciani, in conclusione, chiedono al Movimento democratico di meditare sulle loro colpe.

s.pac


postato il 26/5/2016 alle ore 10:21

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