POLITICA

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Mastrangioli lascia il Pd: "Io utile idiota"

Un addio duro quello del consigliere provinciale, decisosi a lasciare la sua casa dopo la scelta fatta per le candidature in Provincia

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A far saltare una passione e una “fede” che dura da 45 anni è stata la scelta delle candidature alla Provincia, fatte senza coinvolgere nessuno, neanche i consiglieri uscenti, “ma decisa da tre persone”. Così Enio Mastrangioli ha riconsegnato la tessera del Pd, sbattendo con rumore la porta dietro la quale per anni ha militato. “Ci sono dei limiti oltre i quali non è possibile andare, pena il soffocamento della propria dignità e il divenire passivamente complice di prassi, metodi, scelte e comportamenti inaccettabili – scrive con rammarico e rabbia il consigliere provinciale - Sono note a tutti le mie perplessità circa un modo di concepire e gestire il PD in questi ultimi anni, in particolare l’eccessiva cristallizzazione in correnti e aree di pensiero, aventi caratteristiche più di spazi di potere che laboratori di idee. Spazi utili, spesso, a garantire facili posizioni di potere e rappresentanza, nel Partito e negli Enti, al di fuori dei quali non c’è spazio per le persone che intendono mantenere una propria autonomia di pensiero e di critica.
A queste perplessità – aggiunge Mastrangioli - si aggiungono le forti contrarietà espresse in occasione della composizione delle liste e delle alleanze alle ultime elezioni regionali, la non condivisione del provvedimento di Giunta Regionale di esclusione della quasi totalità del territorio peligno e sangrino dalle aree degli aiuti europei, fino all’ultima vicenda della soppressione del Punto Nascita di Sulmona”. Finalmente un atto di coraggio e di dignità tra i rappresentanti dei Dem locali.
E Mastrangioli non si risparmia nell'attaccare i suoi ex compagni, per come è stato trattato lui e la democrazia rappresentativa: “Di fatto degli utili idioti – scrive - che in questi anni sono solo serviti a coprire una responsabilità per conto di altri che sarebbero dovuti rimanere al loro posto perché a tal fine eletti, come Stefania Pezzopane e Giovanni Lolli, ma che subito dopo le elezioni hanno preferito percorre altre strade, incarichi e ruoli, certamente più interessanti di quello di minoranza all’interno del Consiglio Provinciale”.


postato il 31/3/2015 alle ore 20:27

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