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Sulmona
Caserma Battisti, Sbic: "Proposta Pd strampalata"
Il movimento chiede percorso condivisa sia dal basso che dall'alto e tempi certi. No ad inutili tavoli o commissioni
“Un'approssimazione, una incompetenza amministrativa e un deserto progettuale così estesi e profondi non si erano mai visti. Il fatto poi che il maggior partito di governo della città trovi come unico canale di comunicazione con il ‘proprio’ sindaco quello dei comunicati stampa la dice lunga sullo sgretolamento di quel partito e sulla gravità della situazione per tutti noi cittadini”.
E’ quanto esprime, in un comunicato, il movimento Sulmona Bene in Comune circa la proposta del polo culturale Cesare Battisti, presentata dal ramo cultura del circolo cittadino del Pd.
Sbic, quindi, sottolinea come sia fondamentale un “coinvolgimento di soggetti che dal basso e dall'alto si confrontino e individuino un progetto funzionale per la struttura, evitando idee strampalate” approfittando “di questa opportunità ed evitare di incorrere, ancora una volta, in opere pubbliche ‘sbagliate’ come il ponte di via Gorizia o il nuovo mega-asilo”.
Percorso fattibile e tempi certi, è questo che, in conclusione, chiedono dal movimento al sindaco Ranalli, anche prendendo spunto da altre realtà “con l'obiettivo di non scadere nel solito tavolo tecnico o peggio nella commissione ad hoc, che finora non hanno prodotto nulla tranne che annunci e annunci”.
Redazione
postato il 27/2/2015 alle ore 10:21
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Kevin Lynch alle 12:02 di domenica 1 Marzo 2015La cosa che sconcerta e amareggia è che l'Amministrazione in realtà sa bene cosa andrebbe fatto, perchè in un tempo non lontano lo ha enunciato a chiare lettere, prima che emergesse la conflittualità e il vuoto che stiamo vivendo. Uno. Riprendere e portare a termine la neverending story del Piano Regolatore Generale, perchè la Pianificazione e le opere della Città vanno viste in un quadro organico e coordinato. Due. Per quanto riguarda nello specifico le Caserme, formare un serio e realistico Piano di valorizzazione strategica e attuarlo, perchè la trasformazione di siti centrali ad alta vocazione urbana centrale va operata sulla base di progetti coerenti e di qualità, governando bene l'equilibrio della domanda e dell'offerta, e non buttando sul tavolo idee a.c.d.c. Ma ci troviamo in una situazione caratteristica: si evitano azioni appropriate ma difficoltose perchè chi deve decidere percepisce una carente adeguatezza operativa propria e da parte di chi dovrebbe poi attuare. Così il tempo passa, e il territorio, ancora una volta nella sua storia, vede sfumare potenzialità ed opportunità preziose.
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