EDITORIALE

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La sberla dei Fas



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E' un'altra sberla in pieno volto alla Valle Peligna, quella che arriva dalla delibera 256 della Regione Abruzzo. Come se non bastassero le spoliazioni alla sanità, la chiusura del Punto Nascita, i prossimi ed inevitabili forfait degli uffici decentrati (a partire da quelli dei Beni culturali). Per coprire il taglio dei trasferimenti statali accumulati negli ultimi tre anni, infatti, la Regione Abruzzo ha fatto un elenco di fondi Fas e Pain (2007-2013) da tagliare pari a 70 milioni di euro.
Un elenco di ventuno voci tra cui figura e spicca, anche per la consistenza percentuale del taglio (quasi il 50%), quella appositamente destinata alla Valle Peligna e in particolare al cosiddetto “Collettore turistico”.
Dal plafond di 5 milioni (contando anche i fondi per il marketing affidati al Parco Majella), sono spariti infatti 2 milioni di euro. La scusa è quella che questi fondi, essendo vincolati alle obbligazioni contrattuali, devono essere impegnati entro il 31 dicembre 2015 con un progetto esecutivo e un affidamento dei lavori. Cosa che, a quanto pare, non sarà possibile.
La responsabilità, certo, è in parte degli amministratori del territorio che hanno impiegato quasi tre anni per mettersi d'accordo, ma la Regione ci ha messo senza dubbio del suo.
La pratica del Collettore turistico, seppur ultimata dai progettisti, infatti, è passata di mano in mano tra gli uffici regionali che, con diverse scuse, hanno chiesto continue revisioni e correzioni. Gli annunci di sopralluoghi per accelerare e definire il progetto sono caduti nel vuoto e nel vortice è finita anche gran parte della dotazione economica.
Tutto fa pensare che il piano sia stato ben studiato dai burocrati della Regione, evidentemente non abbastanza (o troppo) sollecitati dalla politica, anche perché, si era detto e ridetto, che se non si fosse arrivati ad una sintesi, quei soldi sarebbero andati sulle misure destinate al privato, dove invece le domande e i progetti di investimento sono il doppio della dotazione a disposizione.
Così, invece, non è stato e senza colpo ferire si è lasciato che la scure si abbattesse in modo così pesante su un territorio che non a caso aveva destinata una voce in bilancio specifica dei fondi Fas, perché cioè area in profonda crisi e con il più alto indice di disoccupazione e povertà della regione.
Probabilmente la stessa fine faranno tra qualche mese anche il resto dei fondi rimasti in cassa: il Collettore turistico era stato presentato, dopo una difficile composizione, come progetto unico: avere metà della dotazione a disposizione compromette ora il già debole collegamento logico e progettuale dell'idea. Con i territori che saranno chiamati ad aprire un altro fronte di lotta fratricida.
Ma non è tutto: dai finanziamenti sono spariti anche circa 20 milioni di euro destinati al turismo e alle Dmc, le linee cioè su cui la Valle Peligna avrebbe dovuto contare per un rilancio economico, non necessariamente direttamente collegato alle provvidenze dirette.
Chissà se tanti ceffoni avranno l'effetto di stordire il territorio definitivamente o di svegliarlo una volta per tutte.


postato il 18/4/2015

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Commenti
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Postato da Kevin Lynch alle 14:17 di sabato 18 Aprile 2015
Svegliarsi, come scritto a conclusione dell’editoriale, vorrebbe dire diventare capaci di sviluppare una progettualità credibile e di elevata qualità, in grado di prefigurare scenari congruenti con un rilancio di respiro territoriale, e nell’ambito di una “visione” complessiva di futuro e di una strategia ben coordinata e condivisa. Nella fattispecie, a prescindere dalle particolari circostanze politiche, una prospettiva di valorizzazione turistica si rende credibile se, oltre che progettata bene, è integrata in una strategia d’insieme comprendente più aspetti socioeconomici ed urbanistici, in modi complementari, e se è condivisa convintamente da un territorio coeso e organizzato. Paghiamo il prezzo dell’essere privi di reale volontà di coordinamento progettuale e operativo e di forza politica, e subalterni a territori limitrofi i quali, nella competizione per il rilancio, sono più coesi e forti di noi, oltre che capaci di fare massa critica. Chi ha colpa del suo mal ….



Postato da saverio alle 14:29 di sabato 18 Aprile 2015
Decurtato il baget dei FAS destinati a noi ? Certo che dopo anni di melina e trattative spartitorie er aiul minimo da aspettarsi. Ora ci vorrebbe un popolo con gli attributi capace di portare il conto agli autori di tanto e tale colpevole ritardo. Avanti i prossimi schiaffi !




 

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