26476Sulmona
La storia di Etty Hillesum, giovane escrittrice morta ad Auschwitz, arriva in teatro
Uno spettacolo teatrale per ricordare la Shoah. La cooperativa Fantacadabra teatro e il TSA Teatro Stabile d’Abruzzo, in
occasione della Giornata della Memoria, domenica 27 Gennaio alle 18 nel Teatro di via Quatrario porteranno in scena lo spettacolo
“Etty Hillesum, elogio dell’amore” con Laura Tiberi e Santo Cicco,
immagini video Santo Cicco e per la regia di Mario Fracassi.
“Ci sono esistenze di uomini e donne che pure in situazioni inumane, ci
hanno lasciato e lasciano testimonianze straordinarie per come sono
riuscite a salvare “la sorgente buona nell’umano”, senza lasciarsi
schiacciare totalmente da ciò che la realtà esterna distrugge.”
È il caso di Etty Hillesum (1914-1943), giovane donna ebrea olandese,
che desiderava fare la scrittrice, ma che troppo presto ha dovuto
condividere la sorte di altri milioni di ebrei; a soli 29 anni, la sua
entusiastica esistenza è stata annientata nel campo di Auschwitz.
Vogliamo proporre uno spettacolo che non sia solo rievocazione, ma
occasione per confrontarci oggi con una vicenda umana che ha molto da
dirci. L’ intelligente e disarmante partecipazione di Etty agli eventi
del proprio tempo, la sua ricerca interiore, la straordinaria capacità
di raccontarsi nella scrittura, i suoi interrogativi sulla differenza
tra donne e uomini. Lo spettacolo vuole essere un’ode al suo altruismo
radicale, alla sua incontenibile ironia, al suo impetuoso spirito. Etty
Hillesum, giovane ebrea, prima deportata nel campo di smistamento di
Westerbork, poi trasferita ad Auschwitz dove trova la fine chiedendo di
essere «un balsamo per molte ferite», raccontando la Shoah diviene fonte
per molte domande e riflessioni su un mondo in cui infinite persecuzioni
e violenze ci impongono la necessità di “fare memoria”. Nello spettacolo
è Etty che parla cercando di indicarci la strada della bellezza
contribuendo a renderci capaci di indagare sull’oggi, sulla nostra
storia e le nostre chiusure, sui nostri campi e le nostre deportazioni.
postato il 17/1/2019 alle ore 13:05