CULTURA

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La consapevolezza è donna



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Ogni tre giorni una donna muore per mano assassina di un uomo. Non uno sconosciuto, non uno qualunque, molto spesso il carnefice è l’uomo che abbiamo sposato, che abbiamo amato o che amiamo ancora e che persino mentre ci uccide, lentamente, noi continuiamo ad amare.
Dalle prime avvisaglie di aggressività ai segni evidenti, quelli fisici mascherati a colpi di cipria, a quelli psicologici camuffati da sorrisi incerti che tradiscono la paura, fino ai titoli di cronaca che recitano l’ennesima donna ammazzata.
Sarà perché la donna è mamma, figlia, sorella e forse perché proprio il primo incubatore della vita, continua ad amare nonostante tutto.
Proprio in quello strano equilibrio di sentimenti e paure convivono le donne: una parola che viene da “domina” che significa signora, un suono che parrebbe quasi un favorevole destino di natura dominante e che per uno strano gioco dei sessi a volte si tramuta di fatto in “dominata” e “soggiogata”.
Nessun luogo purtroppo è esente dal questo fenomeno, i volti e gli occhi della violenza, che parlano di stalking, abusi, soprusi sono lì a pochi passi da noi, nelle urla di un condominio che non affrontiamo per riservatezza o per quell’adagio che “i panni si lavano in casa”, o a lavoro nella scrivania accanto alla nostra,negli sguardi sfuggenti,lasciate lì, consumate dal tarlo del perdono, sole con se stesse.
Il 25 novembre è la giornata nazionale contro la violenza di genere e sono tanti i contributi per questa occasione. Così il Festival ControViolenza a Sulmona, promosso dalla onlus La Diosa. Una manifestazione che chiede a tutti di intervenire, che interpella le arti, la parola, la cultura, le coscienze. Un intento divulgativo quello di La Diosa, l’ associazione nata lo scorso anno e scesa in campo a tutela della donna. Un nome dolce, che vuol dire dea in spagnolo, la donna vista come divinità della bellezza e dell’accoglienza.
Donne per altre donne quindi, un gruppo di professioniste specializzate in diversi ambiti giuridico, psicologico, sociale, sanitario ed economico che offrono gratuitamente accoglienza, sostegno, assistenza sociale e legale alle vittime di violenza con un ascolto attivo 24 ore su 24.
”Le Giornate della Consapevolezza” questo il titolo del festival, perché è solo nella consapevolezza che si può trovare la via della salvezza. Sarà una rete sociale e civile a supportare il messaggio nella settimana sulla violenza di genere in un percorso che è partito venerdì 20 novembre a Palazzo Mazara, doveè stato affrontato “il lavoro di cura da fattore di rischio a consapevolezza”: un’analisi sul sostegno e sulla presa di coscienza del problema. La sera, poi, la musica di “rosa consapevolezza”, con il concerto rock al Soulkitchen di Margherita Vicario.
Sabato 21 sarà lo sport ad accogliere le donne in nuove sfide: a partire dalla difesa personale, l’ arrampicata e la kick boxe allo Sport Village. Nel pomeriggio la parola passerà agli “uominimaltrattanti” di Firenze un contributo da parte dell’associazione che affronterà il tema “Ti ho maltrattata”. Il convegno vedrà la presenza dei giovani artisti del gruppo gli Istrionici che regaleranno suggestive performance. La sera lo sguardo sarà rivolto alle donne africane grazie al documentario proposto della neonata associazione Ubuntu Onlus che presenterà presso il locale Bio@Nico le tristi immagini del genocidio del Ruanda.
Nella giornata conclusiva domenica 22 novembre alle ore 11,30 il laboratorio d’arte Maw affronterà il tema delle “Lontananze”, nel suo doppio dell’incomunicabilità tra sessi e quello della presa di distanza dall’aggressività. A scendere in campo per le donne quattro artiste provenienti da quattro città diverse: Parma Sulmona, Roma e Milano. Alle 17,00 sarà la settima arte a chiudere il festival con la proiezione del film “Gli equilibristi” di Ivano De Matteo nei locali del Soulkitchen grazie allacollaborazione dell’associazione culturale SulmonaCinema e l’associazione Padri Separati che interverrà con un dibattito sul tema.
I palloncini rossi, infine, contro la violenza, voleranno in città nella giornata del 25 novembre in ricordo di quelle tante vittime: 6milioni 778 mila solo in Italia.
Ancora una volta nel segno della consapevolezza. Perché non può più essere un fatto privato né un ennesimo panno da lavare in casa, per chiudere l’uscio della violenza e aprire una nuova coscienza femminile.

Anna Spinosa


postato il 21/11/2015

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