CULTURA

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Alla conquista dell'Abruzzo



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Nei prossimi giorni ci si potrebbe tranquillamente imbattere in una piccola troupe a cavallo, sugli asini o in bicicletta nel bel mezzo di spazi desolati, lungo fiumi o dentro i piccoli borghi che lo caratterizzano. Si tratta della squadra di “We Folk-Vado in Abruzzo”, il video-racconto che i registi Massimo Moca e Serena Del Prete stanno girando per promuovere l’Abruzzo interno per conto del Gal Gran Sasso-Velino.
Il progetto, che rientra in quello più ampio “Vie e Cammini della Transumanza-Patrimonio dell’Umanità”, ha come obiettivo quello di valorizzare la rete dei tratturi e dei grandi cammini, partendo dalla loro ricomposizione così da renderli fruibili a livello turistico e, chissà, in un futuro, come la stessa definizione del progetto vuole, chiederne il riconoscimento come patrimonio materiale ed immateriale dell’Umanità all’Unesco. La troupe toccherà diverse zone della Valle Subequana, tra le quali Castelvecchio Subequo, nel quale si girerà il prossimo fine settimana, Goriano Sicoli, Fontecchio, ed anche l’Alta Val Pescara dove protagonista sarà il Tirino a Bussi. Un territorio talmente ampio, che si spinge dalla Valle Roveto fino all’Aquila, promosso attraverso il racconto di due originali viaggiatori i quali, percorrendo l’Abruzzo, oltre a scoprire meravigliosi posti di forte impatto naturalistico, storico e archeologico, entreranno a contatto anche con i personaggi “tipici” che lo caratterizzano, che ne proteggono e definiscono, se si vuole, anche il carattere, rendendone al meglio l’anima.
Tra ambientazioni sacre, ironici western, nella natura selvaggia e nel folclore, i due, interpretati dall’attrice Valentina Beotti e dal musicista folk Emiliano Liberali, andranno a scoprire i luoghi nascosti e, allo stesso tempo, prenderanno consapevolezza e coscienza di alcuni aspetti di se stessi tramite l’incontro con modelli di vita “altri”. Insomma, quello che trasparirà da questo documentario, pensato per il web e che sarà trasmesso a piccole dosi con puntate di circa 5 minuti ognuna, è quella di cogliere quell’aspetto spirituale, interiore, lento del territorio. Come altrettanto dovrà esserlo quel target di turisti che il Gal ha deciso di intercettare mettendo, in un certo senso, al bando, il turismo commerciale, di massa.
L’Abruzzo, dunque, viene presentato facendo leva sulla sua capacità di cambiare le persone nel loro essere intraprendendo, non una vacanza, bensì un viaggio emozionale, un’esperienza unica. D’altronde si parla di transumanza e cammini spirituali che andranno anche a toccare le Gole di San Venanzio a Raiano e l’eremo di Celestino V sul Morrone, non appena il Gal peligno concretizzerà sul serio il progetto. Se sulla trama di questo viaggio un po’ sopra le righe i registi preferiscono tacere, non resta che attendere ancora qualche giorno per trovarlo in rete o, armati di scarponi, perdersi tra i monti dell’affascinante Abruzzo alla ricerca della piccola troupe.

Simona Pace


postato il 28/3/2015

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