CHI VIENE

20420

La stazione adottata



Documento senza titolo


Progetti, visione, strategia, sviluppo e sostenibilità. Questi gli ingredienti che si sono concentrati sulla stazione ferroviaria di Molina Aterno. La fermata che si trova sulla linea Sulmona-L’Aquila, già per molti versi degna di attenzione da parte di turisti alla ricerca di natura e sostenibilità, è finita al centro di una serie di proposte progettuali realizzate dagli studenti della scuola di architettura Dastu del Politecnico di Milano. All’iniziativa hanno lavorato: Gennaro Postiglione, Emilia Corradi, Gian Luca Brunetti con Federica Acquaviva, Giulia D’Ignazio e Michele Ignaccolo, studenti a cui il Comune di Molina Aterno e la Comunità Montana Sirentina hanno messo a disposizione strutture e saperi durante una sopralluogo nella stazione. I giovanissimi carichi di idee e capacità hanno risposto ad un appello di Rfi con il progetto “Adotta una stazione” – “Riutilizzo del Patrimonio FS Italiane”. La stazione di Molina Aterno la cui denominazione comprende anche il comune di Castelvecchio Subequo, rientrava appieno in questi canoni e così è stata protagonista dello studio “Post-azioni Subequane”, finito poi a fare bella mostra nella Biennale di Venezia. “Un’iniziativa per far conoscere la Valle Subequana in un contesto di prestigio come la Biennale, siamo grati ai ragazzi e a tutti quelli che hanno lavorato al progetto e speriamo che porti bene al territorio. Siamo convinti che le potenzialità turistiche ci sono basta prendere la giusta direzione”, è stato il commento di Luigi Fasciani, commissario della Comunità Montana Sirentina e sindaco di Molina Aterno. “I progetti sono stati tutti molto interessanti”, spiega Giovanni Pizzocchia, dipendente della Comunità montana che ha partecipato alla presentazione delle proposte alla Biennale di Venezia, “ora tocca alle forze locali dare forma e sostanza alle prospettive realizzate dai ragazzi. Quest’ultime ben si sposano con il concetto dell’ecomuseo d’Abruzzo che viene portato avanti dalla Sirentina”. Un intervento, quello dell’ecomuseo che si pone sulla linea dei progetti sperimentali e innovativi in grado di dare maggior risalto alle molte potenzialità di un territorio ancora tutto da scoprire. La presenza della Valle Subequana alla Biennale ha messo a segno un tassello nel puzzle delle nuove opportunità turistiche.
grizzly


postato il 29/7/2016

Share
Commenti
Non sei autenticato. Se vuoi fare un commento devi fare il Login



 

Ci sono 311 articoli in questa categoria. Leggi gli altri prossimo 5361 letture