CRONACA

16525Sulmona

Assemblea Snam, amministratori all'opera contro la Conferenza dei servizi

D'Alfonso chiamerà domani il vice-ministro De Vincenti. Lolli: "Anche se si farà la Regione esprimerà contrarietà", ma pesa l'ombra del decreto Sblocca-Italia

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“Domani chiamerò il vice-ministro De Vincenti affinché la conferenza sia sconvocata”. Il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, accoglie la proposta di Mario Pizzola dei Comitati cittadini per l’ambiente, e, con questo annuncio, chiude la partecipata assemblea sul progetto Snam.
Nel corso dell’incontro, che si è svolto oggi presso il cinema Pacifico, è stata ribadita, di nuovo, la contrarietà delle istituzioni all’opera lungo la dorsale appenninica.
“La nostra è una posizione seria” ha affermato il vice-presidente della Regione, Giovanni Lolli, il quale ha spiegato il difficile lavoro che le istituzioni, sollecitate dai Comitato ambientalisti ancora prima che la situazione diventasse questione di dominio pubblico, stanno portando avanti.
Diverse le proposte che sono state presentate nel corso dei vari incontri istituzionali, come quella di dirottare il metanodotto nel mare Adriatico e insediare la centrale di compressione a Cupello, dove già insiste una centrale che potrebbe essere potenziata anche grazie al riuso di piattaforme inutilizzate o, ancora, arrivare direttamente a Ravenna.
“Per rivolgerci a Cupello, però, abbiamo bisogno di avere l’autorizzazione” ha aggiunto il vice-presidente riferendosi a quanto riportato oggi dalla stampa che vede, in pratica, il suo sindaco all’oscuro della proposta.
Ad oggi, tuttavia, la Conferenza dei servizi, nonostante una richiesta ufficiale, ancora non è stata annullata. E se, tuttavia, si farà “La legge costituzionale ci consente di opporci- ha spiegato ancora Lolli- poiché si tratta di materia concorrente, se la Regione dice no la conferenza si ferma. Questa battaglia la continueremo fino a quando avremo gli strumenti per farlo” ha concluso.
L’onorevole Gianni Melilla, però, ha posto l’accento su un’altra questione ossia il decreto Sblocca-Italia, in corso di modifica, che potrebbe permettere al Governo di accentrare a se determinate materie come, in questo caso, le risorse energetiche. L’assessore regionale, Mario Mazzocca, invece, ha proposto a D’Alfonso una deliberazione di Giunta in cui si dia il via libera a procedere dal punto di vista giuridico avverso alla decisione del Governo.
D’altronde la prepotenza con cui la multinazionale del gas sta avanzando verso l’obiettivo preoccupa un po’ tutti poiché le zone attraversate, oltre ad alto rischio sismico, hanno un’importanza paesaggistica e monumentale di prestigio e, inoltre, da uno studio svolto dal Comitato NoTubo Marche-Umbria i terreni sui quali passerà il metanodotto vedranno una svalutazione dell’80 per cento: una tragedia anche economica per i singoli cittadini.
L’opera, in effetti e come sottolineato da Pizzola, rappresenterebbe la morte sociale ed economica per la Valle Peligna, già duramente colpita, e di tutti i territori attraversati.
Il sindaco di Sulmona, Giuseppe Ranalli, intanto, ha preparato un documento che gli amministratori presenti hanno sottoscritto. “Abbiamo ancora altri colpi da sparare” ha concluso D’Alfonso. S.pac


postato il 22/9/2014 alle ore 19:47

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