CRONACA

17605Sulmona

Intassabilità Tari, Confesercenti a disposizione per attuare la risoluzione ministeriale

Le nuove indicazioni riguardano le attività che producono rifiuti speciali fino ad ora a rischio di doppia tassazione

Documento senza titolo


Nuove indicazioni, dal Ministero delle Finanze, sull’intassabilità delle superfici delle attività produttive di rifiuti speciali non assoggettabili a Tari. Esse sono riferite ad alcune categorie che producono rifiuti non assimilabili a quelli urbani (ad esempio macellerie, pescherie, gastronomie). A renderlo noto sono il presidente della Fiesa Confesercenti, Vinceslao Ruccolo , e il direttore dell’Officina dei Sapori, Angelo Pellegrino.

In pratica queste attività dovrebbero provvedere loro stesse a pagare un privato per smaltire i rifiuti in base alla legge 147/13, art. 1, comma 649 in materia Tari. Ciò vorrebbe dire che se le attività dovessero pagare anche la tassa stessa, andrebbero a pagare doppio.

”La Risoluzione afferma che su tale fattispecie il Comune non ha margini di discrezionalità- scrivono Roccolo e Pellegrino-.Alla luce di quanto premesso i titolari delle attività avviate per la prima volta dovrebbero riportare nella dichiarazione relativa alla IUC, rispetto alla superficie totale dell’esercizio, la sola parte di superficie assoggettabile alla TARI, esclusa quella non assoggettabile perché produttiva di rifiuti speciali.
In questo caso- aggiungono-, per gli esercizi alimentari (macellerie, pescherie, gastronomie…) produttori di rifiuti speciali, andrebbe riportata, rispetto alla superficie complessiva, solo quella della vendita vera e propria, con esclusione del locale di sezionamento, frazionamento dei tagli o lavorazione, disossamento, preparazioni.
Per le attività già in essere, i titolari potrebbero presentare una dichiarazione di variazione delle superfici assoggettabili a TARI, escludendo le superfici produttive di rifiuti speciali, sempre in linea con le determinazioni del Comune in materia di assimilabilità agli urbani”.

Per evitare contenziosi con le amministrazioni in sede di rettifica, la Confesercenti è a disposizione degli esercenti. “Per evitare, dunque, possibili contestazioni e contenziosi con le amministrazioni comunali, l’indicazione è che le imprese attraverso le strutture Confesercenti condividano con i Comuni le linee emerse dalla Risoluzione” concludono.

Redazione


postato il 26/2/2015 alle ore 15:58

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