CRONACA

16526Pettorano

Incursioni orso, Rossi: "In passato dal ministero nessun riscontro"

L'ex commissario del Parco ricorda relazioni e richieste inviate, ma che non sono mai state prese in considerazione

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Sulle polemiche pro/contro orso e pro/contro istituzioni preposte alla tutela di uomo e animale interviene Giuseppe Rossi, ex presidente prima e commissario poi del Parco Nazionale d’Abruzzo, per chiarire qualche aspetto delle iniziative intraprese a proposito di tutela, appunto.
Rossi, infatti, sottolinea come abbia inviato varia documentazione, segnalazioni e comunicazioni di criticità specifiche sia al governo presieduto da Letta sia a quello Renzi.
“Inutile dire che non ci sono stati riscontri- afferma Rossi- salvo la recente propagandata integrazione del PATOM che, consideratone il contenuto, serve a poco o nulla, al pari del Piano originale, i cui limiti e le cui inadempienze sono state dall’Ente e da me sistematicamente segnalate nelle più disparate occasioni. Ovviamente- continua- anche alle regioni l’Ente Parco ha sempre segnalato inadempienze, difficoltà e proposte, affinchè si impegnassero a fare quanto di competenza e responsabilità.
Nelle relazioni inviate nel 2013 al Ministro Orlando e al Direttore Generale, poi anche al Ministro Galletti gli argomenti esposti sono stati: bracconaggio, strade nazionali e locali, grandi impianti e infrastrutture, pascolo, tagli boschivi, affitto boschi e pascoli, campagna alimentare, turismo, area contigua, piano del parco e regolamento, situazione sanitaria, orsi confidenti, gestione venatoria, situazione urbanistica, risarcimento danni.
In una lettera Rossi aveva chiesto addirittura di riflettere sulla opportunità di istituire una vera e propria “Autorità speciale per l’Orso bruno marsicano”, di nomina governativa e con poteri ampi di intervento, per superare difficoltà e limiti esistenti in questa complessa realtà territoriale e amministrativa, concernenti competenze, responsabilità, impegno, professionalità.
Successivamente, sempre Rossi, aveva chiesto di “potenziare il lavoro dei servizi di sorveglianza (guardie del Parco e CTA/CFS) incrementando la loro presenza sul territorio e dotando l’Ente di 1-2 unità cinofile antiveleno, prevedendo la partecipazione del personale interessato a specifici corsi di formazione e aggiornamento professionale. Sarà altresì opportuno procedere alla graduale specializzazione dei diversi Reparti per settore di intervento come l’antibracconaggio, l’antiveleno, l’antiabusivismo edilizio, il controllo turistico”.
Dall’alto, però, nessuna risposta arrivando quindi alle ultime vicende che stanno dividendo gli abitanti della zona interessata dell'orso.
Red


postato il 22/9/2014 alle ore 21:46

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