CRONACA

20665Sulmona

Municipio e avvocato comunale, è guerra

Blandini si rivolge alla Cassazione per essere equiparato a dirigente

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Sarà la Cassazione a decidere sulla vicenda che vede coinvolto il Comune di Sulmona contro il suo stesso avvocato, Guido Blandini. Quest’ultimo, infatti, ha nuovamente citato in giudizio l’ente per cercare di ribaltare la sentenza con cui la Corte d’appello, nel luglio scorso, gli ha dato torno. Ma facciamo un passo indietro.
L’avvocato Blandini, dipendente del Comune da 15 anni, cioè da quando ha vinto un concorso come funzionario, ha chiamato in causa il Comune, davanti al giudice del Lavoro, nel 2014, poiché in quanto avvocato non doveva essere sottoposto a nessun altro ed essere equiparato, di conseguenza, ad un dirigente. Causa vinta allora. Un po’ come è successo con il comandante di polizia municipale.
Successivamente, in Corte d’Appello (2015), il Comune è riuscito ad avere la meglio e Blandini condannato a pagare 6mila euro di spese processuali. Secondo questa corte, infatti, c’è stato un difetto di giurisdizione del giudice ordinario, in pratica la causa non sarebbe di competenza del giudice del lavoro, ma Blandini avrebbe dovuto ricorrere al Tar perché avrebbe dovuto contestare il concorso in cui è risultato vincitore nel 2001 e non il suo rapporto professionale.
Ora Blandini ha chiesto il parere della Cassazione. A Palazzo torna così l’ombra dell’organigramma interno e, soprattutto, quello di dover pagare gli arretrati al suo avvocato, una somma che, senza tenere presente l’aggiornamento degli ultimi due anni, si attesta intorno ai 500 mila euro.

s.pac


postato il 26/9/2016 alle ore 11:28

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