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20657Frattura

“Non sono solo un fagiolo”

Il fagiolo bianco di Frattura protagonista nel fine settimana

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Tutelare il territorio e valorizzare i prodotti che esso produce grazie alla solerzia e alla ricchezza dei suoi abitanti: questo il filo conduttore della due giorni “Non sono solo un fagiolo” che si svolgerà sabato 24 e domenica 25 settembre a Frattura, una luminosa frazione tra i monti dell’Appennino Aquilano, che si affaccia sul lago di Scanno. La due giorni è organizzata dagli abitanti di Frattura congiuntamente alla missione Fluturnum – Archeologia ed Antropologia – che opera da sei anni nell’alta valle del Sagittario, con il patrocinio del comune di Scanno, dell’università di Bologna, dell’associazione Olim, del Rotary Club sezione Roma Ovest, del gruppo Matrix 96 e del network Lumachino, network di cucinieri occasionali.

Con un’economia basata principalmente sulla pastorizia e sulla coltivazione dei campi, Frattura vanta il monopolio sulla varietà del fagiolo bianco, una particolarità che trova nel terre fertili montane e nell’acqua fresca delle montagne appenniniche l’”humus” necessario per la sua crescita e pieno compimento della sua ricchezza culinaria ed economica. Si riesce a coltivare solo a Frattura, a 1260 slm, precisamente nella zona delle baracche. Non cresce altrove, nonostante diversi tentativi sia a Sulmona o zone limitrofe il fagiolo non riesce a crescere. Questo prodotto pregiato è stato insignito nel 2014 di un lodevole riconoscimento a livello internazionale: l’inserimento nell’Arca del Gusto di Slow Food.

A distanza di due anni, si ripete a Frattura nel fine settimana, la giornata di valorizzazione del fagiolo bianco con memorie e testimonianze degli abitanti di Frattura in un percorso storico, artistico ed antropologico: si parte sabato 24 settembre con la visita del museo della Civiltà Contadina, per poi raggiungere i luoghi protagonisti della produzione dell’ “oro bianco fratturese” in località “Aruccia” per conoscere dagli orticoltori locali tutte le tecniche relative alla produzione e alla lavorazione del fagiolo bianco.
Il pomeriggio sarà dedicato alla parte pratica: in piazza 13 gennaio 1915 verrà preparato “il pane di una volta” con la collaborazione delle signore di Frattura, dispensatrici di saggezze e custodi di tesori da trasmettere alle future generazioni. La sera del sabato si darà spazio alla memoria orale nel racconto di storie antiche di paura e di allegrezza presso l’antico forno del paese. La domenica sarà incentrata principalmente nella preparazione e cottura di pasta fatta in casa (sagne, cazzellitti e tacconelle) realizzate insieme alle signore di Frattura presso il circolo ricreativo “R.Martorella” (ex.Asilo). Tutte le attività che verranno svolte sono totalmente gratuite.

Salvatore Presutti


postato il 23/9/2016 alle ore 13:27

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