CRONACA

16519Pettorano sul Gizio

Altre incursioni, irrisolto il problema degli orsi confidenti. A Pettorano una marcia in difesa del plantigrado

Ieri mattina visita di un orso a Cansano. Resta il problema della cattura. A Pettorano nasce l'associazione "Dalla parte dell'orso"

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Ieri un'altra incursione, ma a Cansano, pochi chilometri distante da Pettorano. Il pollaio di un agriturismo ripulito e la paura delle mamme che “barricano” in casa i figli. L'orso, o gli orsi, potrebbero essere gli stessi di quelli della Riserva del Gizio-Monte Genzana, “perché i figli di Gemma (l'orso confidente di Scanno, ndr) sono scesi a Valle – ha spiegato ieri Mauro Fabrizi, direttore della Riserva – e si muovono e si riproducono tra la nostra area protetta e quella del Parco Majella”. Almeno cinque gli esemplari osservati tra il 2011 e il 2012, tre dei quali sono, anzi erano visto che uno dovrebbe essere quello ucciso l'11 settembre scorso, figli del plantigrade scannese, quello abituato dallo stesso Parco d'Abruzzo a nutrirsi con interiora di pollo e galline e che ora polli e galline cercano nelle case alla periferia delle aree protette: l'educazione, anzi la “maleducazione” per usare le parole di Fabrizi, si tramanda da madre a figli.
Il problema c'è, c'era, resta: soprattutto ora che il ministero ha vietato l'uso di narcotici per munire gli animali di collare, l'unico in grado di permettere il monitoraggio e la dissuasione. Per questo domani è convocata a Pescasseroli una riunione d'urgenza tra Parco, Regione, Forestale, ministero e Ispra: “Perché devono spiegarci come risolvere la questione” spiega il presidente Antonio Carrara.
A Pettorano sul Gizio, intanto, la cittadinanza si riunisce al castello Cantelmo e costituisce, ieri, l'associazione “Dalla parte dell'orso”: “Un gruppo di pressione e di educazione – ha detto il promotore Mimì D'Aurora – che sia da pungolo alle istituzioni e agli enti preposti per il rispetto dei protocolli a tutela della fauna e che, allo stesso tempo, solleciti misure eccezionali in caso di emergenza come quella che si sta vivendo a Pettorano: una task force che in 48 ore assuma poteri speciali, anche in deroga alle leggi sanitarie per allontanare gli orsi, ad esempio, tramite la creazione di mangiatoie (vietate dalla legge) fuori dai centri abitati”.
Entro metà ottobre, poi, una marcia a Pettorano per l'orso e presto, dai bambini, un nome da dare all'esemplare rimasto vivo (insieme a Peppina) e a quello morto. “Per sentirlo parte della nostra comunità – ha detto Serena D'Aurora alla folta platea del castello Cantelmo – perchè gli orsi sono anche loro pettoranesi”


postato il 21/9/2014 alle ore 12:07

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