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Crisi Venezuela: De Crescentiis scrive a Renzi

Il sindaco chiede di attivare tutte le procedure internazionali per collaborare alla risoluzione del problema e difendere gli interessi dei pratolani emigrati

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Sensibilizzare il Governo italiano alla difficile situazione che sta attraversando il popolo venezuelano in questo periodo e fare in modo che attivi “tutte le azioni e le procedure internazionali per collaborare alla risoluzione pacifica del problema”. E’ con questo obiettivo che l’amministrazione De Crescentiis, lo scorso 11 aprile, ha inviato un appello al presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, per condannare lo stato di repressione in cui versa il popolo venezuelano il quale si trova impossibilitato a manifestare pacificamente per chiedere che vengano osservati anche solo alcuni dei diritti basilari dei cittadini. Tanti i pratolani emigrati dall’Italia, in cerca di fortuna, che si sono ritrovano a vivere e subire lo stato di repressione attuale in Venezuela.
“Una parte vitale e attiva della nostra popolazione- si legge nell’appello indirizzato a Renzi- i nostri nonni e padri, dopo la seconda guerra mondiale sono emigrati in quella nazione per trovare lavoro e dignità economica che allora l’Italia non era in grado di garantire loro. Parliamo di centinaia di migliaia di uomini e donne. Oggi i Venezuelani che hanno almeno un nonno o un parente emigrato dall'Italia superano abbondantemente i due milioni. Per queste ragion sentiamo il problema e siamo vicini al dramma dei tanti venezuelani come se quel dramma si consumasse in una regione italiana. La nostra Nazione ha sempre dimostrato una lodevole sensibilità verso quegli Italiani che hanno avuto problemi in terre straniere. Adesso sono innumerevoli i nostri familiari che si trovano in grossa difficoltà e soprattutto in pericolo di vita”.
Dal febbraio scorso diverse sono state le manifestazioni pacifiche da parte del popolo, soprattutto dei giovani, che hanno protestato contro la crisi economica, dei servizi pubblici, per le esagerate politiche di austerità, per la mancanza di generi alimentari di prima necessità e per corruzione e delinquenza sempre più dilaganti. Quello che i manifestanti hanno chiesto e chiedono ancora è maggiore attenzione alle problematiche che affliggono il popolo. La risposta del presidente Maduro, però, è stata una dura repressione con violenze e mancanza di informazione che non permette di seguire lo stato dei fatti con chiarezza e isolando, quindi, il paese dal resto del mondo.
”Gli stati europei hanno dimostrato scarso interesse per la drammatica situazione del Venezuela e solo alcuni Governi si sono pronunciati, esprimendo solidarietà, ma è necessaria una riflessione congiunta di tutti con l'obiettivo che la democrazia ed i diritti umani vengano rispettati” si legge ancora nell’appello dell’amministrazione pratolana. Fare il possibile per evitare una guerra civile è, quindi, prioritario.
Red


postato il 22/4/2014 alle ore 15:10

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